Omicidio a Signa, perizia psichiatrica per il 50enne che ha soffocato e ucciso la sorella

La difesa di Marco Cintelli, l’uomo arrestato, punta sulla capacità di intendere e volere. "Ha difficoltà psicologiche, è mentalmente assente. Si trova catapultato in una vicenda più grande di lui"

Il corpo di Carla Cintelli viene portato via dal luogo del delitto

Il corpo di Carla Cintelli viene portato via dal luogo del delitto

Firenze, 23 settembre 2022 - Una perizia psichiatrica su possibili vizi parziali di mente. Magari su una temporanea, parziale incapacità d’intendere e di volere al momento di uccidere. O viceversa di escludere menomazioni rilevanti della stessa capacità. Forse ancora prima di una ipotetica perizia di questo tipo, un ’incidente probatorio’: l’affidamento di un incarico a teso ad accertare se Marco Cintelli, 50 anni, accusato di aver strangolato la sorella Carla, di 46, a Signa – poi nascondendosi poi per qualche giorno – sia in grado di affrontare o meno il procedimento. Quanto meno in questa fase. Transitoria, o meno, lo stabilirebbero i periti. Una sorta di ’stato crepuscolare’: un disturbo della coscienza, brusco, nel cominciare e nel finire e che può variare da pochi minuti ad alcuni giorni.

Sta valutando tutte queste ipotesi l’avvocato Dario Fiorentino, che assiste l’operaio elettricista unico indiziato della morte della sorella. Ieri è andato a trovare il suo assistito a Sollicciano per stabilire con lui la linea di difesa. E ne ha ricavato indicazioni sconcertanti. Che andrebbero a suo dire ben oltre un ’normale’ stato di choc di un detenuto per ciò che avrebbe commesso: aver ammazzato la sorella. Sarà l’autopsia a confermare o meno il soffocamento.

"Ancora non ho potuto accedere ai primi atti investigativi dei carabinieri, da un punto di vista formale non so neanche in base a quali indizi raccolti lui sia stato ristretto in carcere...." spiega il legale. Risposte che ovviamente fanno parte della tipica dialettica processuale, specie in questa fase. Quanto meno fino all’interrogatorio di garanzia che il sostituto procuratore Vito Bertoni potrebbe aver richiesto già ieri o che potrebbe chiedere quest’oggi. Come pure l’autopsia.

L’avvocato Fiorentino ha spiegato che Cintelli potrebbe rispondere alle domande, senza cioè avvalersi della facoltà di non rispondere. Potrebbe ‘collaborare’, insomma. Ma come?

"Io l’ho trovato prostrato. Sotto choc. Peggio: in condizioni psichiche penose, uno stato tale da non consentirgli di relazionarsi in alcun modo. Non ha risposto neppure alle mie domande. Non è proprio presente a se stesso, tanto da non comprendere ciò che gli viene detto".

Come ha inoltre puntualizzato il difensore, Cintelli è affetto da "problematiche di tipo psicologico in ordine alle quali è in cura. E ora è una persona mentalmente assente. Si trova catapultato in una vicenda più grande di lui, figlia a parer mio proprio di quelle difficoltà psicologiche di cui ho parlato, difficoltà che in passato lo avrebbero indotto anche a tentare il suicidio. Questo quadro anche clinico necessita a par mio di essere approfondito. Vedremo come, in che fase".

g.sp.

 

 

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