NICOLA DI RENZONE
Cronaca

Delitto di Tassinaia, remake a teatro

’Severino’, in scena domani sera a Vicchio, è la ricostruzione dell’omicidio compiuto da Pacciani

di Nicola Di Renzone

Una storia vera che parte dai racconti in famiglia e, dalle campagne di Vicchio, e si intreccia con la cronaca nera fiorentina e nazionale. C’è tutto questo dietro lo spettacolo che andrà in scena domani sera alle 21 al teatro Giotto di Vicchio. Scritto lo scorso anno durante il lockdown e andato in scena in alcuni teatri della zona, ora ‘torna a casa’, rappresentato a pochi chilometri da dove, nel bosco di Tassinaia, quei fatti nel lontano 1951 sono realmente accaduti. Una storia di amore, sesso e tradimento per la quale Pietro Pacciani uccise Severino Bonini, il suo rivale; sorpreso con la fidanzata di Pacciani, la 16enne Miranda Bugli. Una storia che allora ha sconvolto la vita del tranquillo paese del Mugello, dando vita ad una indagine e ad un processo (per i quali la Corte si trasferì addirittura nel Mugello, a Cellavecchia, nelle campagne vicchiesi); visto che per i testimoni, contadini locali, era difficile raggiungere Firenze. La cronaca ci racconta che Pietro Pacciani, allora fidanzato con la Bugli, la sorprese con Severino, 40enne di professione cenciaiolo, uccidendo lui con 19 fendenti. Per quei fatti a Pacciani fu riconosciuto il ‘delitto d’onore’ e fu condannato a 15 anni. Ma anche a Miranda fu inflitta una pena, in quanto si pensò ad un suo coinvolgimento (Pacciani raccontò di essere stato incitato a colpire). Una tragica vicenda che segnò a fondo il paese. E che ora viene messa in scena da Irene Barbugli, autrice ed attrice teatrale che è una diretta discendente di Severino (lo zio di sua nonna) e che racconta di aver sempre sentito, proprio dalla nonna, le storie su quanto accaduto. "Durante il lockdown - spiega - ho potuto svolgere ricerche approfondite su quei fatti e su come si svolse il processo. Anche mio nonno - continua - fu chiamato a testimoniare". E aggiunge: "Vorrei dare anche un’altra visione della vittima e della realtà che la circondava". La storia è raccontata dando voce a quattro donne: Elvira e Nunzia (la mamma e la sorella di Severino), Graziella (la nonna dell’autrice) e Miranda. Sulla scena riprendono vita i drammi di allora, e la reazione del piccolo paese ad un crimine efferato. Che per alcuni potrebbe aver rappresentato l’antefatto alle tragiche vicende del Mostro di Firenze. E domani Vicchio potrà in qualche modo fare i conti con il suo passato e ricordare una tragica vicenda. L’ingresso allo spettacolo è gratuito ma per ovvie esigenze legate alle normative sanitarie è richiesta la prenotazione presso la Pro Loco.