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Del Re e gli affitti brevi. Sarà battaglia sul Poc: "Norma preoccupante. Via agli emendamenti"

La leader di ‘Firenze Democratica’ promuove la nuova legge regionale "Ma non dimentichiamo i due temi fondamentali: casa e residenza. Alberghi che gestiscono anche appartamenti? Occhi aperti".

Del Re e gli affitti brevi. Sarà battaglia sul Poc: "Norma preoccupante. Via agli emendamenti"

di Antonio Passanese

FIRENZE

Da assessora al Turismo e all’Urbanistica, Cecilia Del Re aveva imposto alcuni importanti limiti contro il dilangante fenomeno degli Airbnb in città. Non solo. Con l’assessore regionale Stefano Ciuoffo aveva anche partecipato più volte a incontri e discussioni al Parlamento europeo.

Del Re cosa ne pensa della normativa regionale che dà la possibilità ai Comuni di introdurre limiti agli affitti turistici?

"La trovo positiva, e fa bene la Regione a non riferirsi all’urbanistica come campo su cui i Comuni possono operare per introdurre limitazioni a questo fenomeno che è esploso. Introdurre una nuova destinazione d’uso quale quella della “residenza temporanea per turisti”, come ha fatto Firenze, è, infatti, a nostro avviso pericoloso perché crea un’ulteriore rendita, legata alle mura delle case".

Ma Firenze ha invece deciso di introdurre una norma urbanistica per porre un argine al proliferare dei B&B...

"Ferma questa contestazione, se poi viene deciso di usare gli strumenti dell’urbanistica per limitare gli affitti turistici, già si sarebbe allora potuto individuare altre zone in città dove limitare questo fenomeno senza limitarsi al mero centro storico e senza necessità della copertura regionale. Come Firenze democratica presenteremo nei prossimi giorni degli emendamenti al in tal senso al Piano operativo per limitare gli affitti turistici anche nelle zone universitarie e in quelle servite dalla tramvia. E chiederemo poi sempre tramite emendamenti di ripristinare alcuni limiti ad operazioni edilizie che avevamo introdotto nel nuovo piano operativo adottato per evitarne la speculazione ad uso turistico - come la possibilità di realizzare un solo bagno ogni 30 mq, o l’innalzamento in alcune zone della superficie media a 55 mq, - ma che sono poi stati eliminati dalla giunta in fase di approvazione del piano".

Quindi Del Re, come potrebbe essere utilmente applicata la nuova norma? E quale la via che a suo avviso è la migliore da perseguire?

"La normativa regionale è utile per vietare in determinate zone della città lo svolgimento di tutte le attività economiche ricettive extra-alberghiere, anche delle locazioni turistiche svolte in forma imprenditoriale, a prescindere quindi dalla destinazione d’uso dell’immobile, alla stregua di quanto facemmo a suo tempo per bloccare nuovi ristoranti in area Unesco. Agendo sul piano economico, si riesce infatti ad evitare la creazione di ulteriori rendite di posizione legate al mattone e a non mischiare il concetto di residenza con quello di ospitalità".

Ma non reputa comunque la nuova norma preoccupante?

"Mentre si legifera non dobbiamo dimenticare quali sono gli interessi da proteggere per le nostre comunità: quello alla casa, perché non siano usate per i turisti aggravando le politiche abitative dei comuni, e quello della concorrenza sleale alle imprese da soggetti che offrono servizi analoghi. Da questo punto di vista, la nuova norma regionale che permette agli alberghi di gestire anche le case è invece molto preoccupante amplia la possibilità di usare le case non per i cittadini ma per i turisti".