Dall'influenza agli antidolorifici, farmaci cinesi illegali sequestrati dal Nas

Il maggiore Andrea Davini: "6.100 confezioni, con indicazioni in ideogrammi. Dovevano essere prima controllati dall’Aifa"

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Firenze, 8 aprile 2021 - C’è il simil-Tachifludec per il trattamento del raffreddore e della influenza, inclusi dolore, febbre e congestione nasale; c’è l’infuso o tisana che i cinesi bevono a ettolitri, a scopo preventivo: lo ritengono formidabile, tanto da chiamarlo pomposamente anti-covid; c’è il preparato miracoloso per i dolori mestruali. Vedi alla voce antibiotici, antinfiammatori e antifebbrili provenienti dalla Cina.

Il maggiore Andrea Davini, comandante del Nas di Firenze, ci guida tra i ‘farmaci’ veri, presunti o similiari (in oltre 6200 confezioni) sequestrati lunedì in due depositi, a Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio d’una ditta cinese dal Comando Carabinieri per la tutela della Salute di Torino coadiuvato da colleghi del nucleo antisofisticazioni di Firenze e da militari di Prato e Signa. Perquisizioni delegate dalla Procura fiorentina nell’ambito del contrasto al commercio illecito di farmaci.

"Si tratta – spiega il maggiore Davini – di farmaci in netta prevalenza con etichette scritte in ideogrammi cinesi e confezionati in bustine. Farmaci da banco, gli Otc, dall’inglese ‘Over The Counter’, vendibili cioè senza ricetta medica. E destinati per lo più al mercato etnico, sembra".

Motivo del sequestro? "Il mancato rilascio dell’Aic (autorizzazione all’immissione in commercio) da parte di Aifa (Agenzia Italiana del farmaco) o della Commissione Europea, autorizzazione necessaria per la commercializzazione in Italia dei prodotti in questione.

"Aifa – puntualizza il maggiore Davini – prima di concedere l’autorizzazione deve controllare i principi attivi dei medicinali, accertare che la concentrazione dei principi attivi non sia dannosa per la salute, fare tutte le prove richieste prima di dare il via libera all’immissione dei prodotti in commercio. L’Aic viene rilasciata a seguito di una valutazione scientifica dei requisiti di efficacia, qualità e di sicurezza del medicinale". I medicinali sequestrati dal Nas avrebbero fruttato profitti indebiti per oltre 60 mila euro. Con potenziale rischio per la salute per l’assunzione di prodotti non valutati dalle autorità quanto a corrette modalità di produzione e di conservazione" precisa il Nas di Torino.

Denunciato il titolare della ditta, un 50enne cinese responsabile dell’immissione in commercio dei prodotti non autorizzati". Indagini originate dal ritrovamento in centro a Torino di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all’interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari. Ricostruita l’intera filiera dello smercio illegale.

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