Ambiente e territorio. La sfida ai cambiamenti climatici passa anche da UniFi

Il direttore del dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, Simone Orlandini: "Inarrestabile l'emissione di gas serra. Occorre un rapido cambiamento delle nostre abitudini"

Simone Orlandini, Direttore del Dipartimento di Agraria

Simone Orlandini, Direttore del Dipartimento di Agraria

Firenze, 17 giugno 2021 - Green deal, recovery plan, sfida ai cambiamenti climatici. Termini che abbiamo ormai imparato a conoscere, in quanto di rilevanza globale, importantissimi per la salvaguardia del nostro habitat. Pochi sanno però che questi argomenti sono sempre stati al centro dell’attività del dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (Dagri) dell’Università di Firenze.

Secondo tra i ventuno dipartimenti d’Ateneo per numero di docenti, Dagri fa della tutela dell’ambiente e della produzione agroalimentare la prima e più importante missione accademica. Di questo ci parla Simone Orlandini, direttore del dipartimento, che inizia dandoci un dato non poco allarmante riguardo allo stato di salute del nostro pianeta. “L’emissione di gas serra a livello globale - dice, - sta aumentando in maniera inarrestabile. Ecco che la concentrazione di Co2 è salita dai 360 ptm del 1990 agli attuali 410”. Cosa fare per invertire la rotta? Intanto, a livello locale Dagri offre il suo sostanziale contributo per quanto riguarda gli interventi di “rigenerazione urbana” che sono nell’agenda di Palazzo Vecchio. “Quanto facciamo adesso non deve andare ad impattare sulle generazioni: questo è il nostro obiettivo e deve essere anche quello di qualsiasi cittadino”, afferma Orlandini. Ecco che al Dagri si studiano l’economia circolare, il riuso dei rifiuti e la qualità degli alimenti. Ancora, si lavora sull’agricoltura di precisione, gestita con satelliti, droni e sensori, e sul monitoraggio forestale, sempre attraverso le tecnologie più innovative quali appunto i droni. Dagri rappresenta dunque un punto di riferimento per le le imprese del settore agroalimentare, che hanno bisogno di un supporto per l’innovazione e il trasferimento. E in tal senso contribuisce allo sviluppo occupazionale del territorio.

Lavorando a stretto contatto con centri di eccellenza all’esterno, non è raro trovare ricercatori del Dagri impegnati in ricerche in Paesi in via di sviluppo. Per toccare con mano in quanti modi i nostri esperti del territorio stanno lavorando per la sua salvaguardia, basta darsi appuntamento al Flower Show, la mostra mercato di piante rare e inconsuete (26-27 giugno 2021) al Giardino Corsini, dove il dipartimento sarà presente con i suoi stand.

 

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