Dad e virus, sale lo stress. Il 60% dei ragazzi ne soffre

A dirlo un’indagine condotta dall'Università di Firenze su 200 studenti delle scuole fiorentine: "Campanello d’allarme, servono spazi di ascolto a scuola"

Una studentessa segue la lezione in Dad fuori dal liceo per protesta

Una studentessa segue la lezione in Dad fuori dal liceo per protesta

Firenze, 3 dicembre 2020 - La pandemia , la Dad e l’adolescenza messa in pausa: l’umore dei ragazzi va giù e sale il nervosismo. Il 60% degli studenti delle superiori, infatti, risulta essere molto stressato "per non riuscire a gestire la propria vita" a causa dell’emergenza Covid e della didattica a distanza. Dati allarmanti che emergono dall’indagine condotta dalle docenti dell’Università di Firenze, Ersilia Menesini e Anna Laura Nocentini, su un campione di 200 studenti delle scuole superiori fiorentine. I risultati sono stati illustrati settimana scorsa durante un’audizione in commissione istruzione, lavoro e formazione a Palazzo Vecchio. All’incontro era presente anche la presidente dell’ordine toscano degli psicologi Maria Antonietta Gulino. Secondo lo studio Unifi il 29% degli adolescenti ha mostrato un affaticamento psicologico con sintomatologia da stress nel picco della pandemia ad aprile, con vette anche del 40% nello scorso giugno. Tra i principali imputati c’è la Dad che sospende la dimensione relazionale e aggrava le difficoltà, sociali e scolastiche, preesistenti di molti alunni. Lo stress si è aggravato fino a toccare il 60% di questa seconda ondata. "I dati sono un campanello d’allarme per smuovere la situazione – spiega Menesini, docente in psicologia dello sviluppo e dell’educazione – i ragazzi e le scuole sono state spesso il fanalino di coda delle priorità del Governo". Dall’indagine Unifi, inoltre, si sono notati pensieri intrusivi ed ossessivi che condizionano la vita degli studenti in tempo di pandemia. "I ragazzi continuano a riportare problemi di concentrazione, faticano a rilassarsi – commenta Menesini – il problema è legato a vissuti di stress e alla rielaborazione di eventi connessi al Covid-19". Oltre alla paura del contagio c’è anche la crisi e la disoccupazione a impattare sulla serenità di casa. Il 33% degli studenti, infatti, riporta una percezione di peggioramento delle condizioni economiche della famiglia. Secondo la docente Unifi una delle soluzioni per arginare questa ondata di stress sarà "implementare gli spazi di ascolto a scuola: così i ragazzi potranno trovare psicologi per ricevere consigli e rielaborare le esperienze". Senza dimenticare il contributo della famiglia, che sarà "decisiva per mediare e offrire opportunità future di sviluppo". Ma la cosa più importante è che le istituzioni prestino maggiore attenzione alle esigenze dei ragazzi. "Riportare all’attenzione di tutti i bisogni degli adolescenti – conclude Menesini – significa parlare delle esigenze di una società che guarda al futuro".

 

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