REDAZIONE FIRENZE

Curiosità e detti popolari. Quello che non trovi nelle guide

La Firenze sconosciuta ai più, fatta di leggende e storie tramandate di generazione in generazione. ASSOCIAZIONE TRISOMIA 21 - FIRENZE.

U’immagine creata dalla redazione dell’Associazione Trisomia 21 con l’IA

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Firenze: città d’arte, culla del rinascimento, patria di Dante e dell’italiano vero; tra le sue strade, le piazze e i mercati, il fiorentino ha creato un vocabolario tutto suo, tramandando di generazione in generazione leggende, curiosità e modi di dire che spesso non si trovano nei libri. Scoprire questi racconti vuol dire conoscere la città con occhi diversi, più attenti e pieni di meraviglia perché Firenze non è solo un museo a cielo aperto ma anche un posto pieno di misteri da ascoltare.

Zaino in spalla, partiamo per un viaggio tra alcuni dei posti più curiosi della città. Camminando per i vicoli fiorentini vi potrebbe sembrare che i numeri civici siano sbagliati. Non vi preoccupate, non vi siete persi, ma dovete stare attenti al colore: a Firenze le case sono numerate con il colore blu o nero, mentre i negozi sono numerati di rosso.

Se volete comprarvi qualcosa durante il tragitto, non potete non fare un salto alla loggia del mercato nuovo: se osservate bene, lì troverete un tondo di marmo, famoso come "pietra dell’acculata". Qui, le persone che avevano i debiti venivano incatenate, venivano calati loro i pantaloni e battevano il sedere per terra.

Se durante la passeggiata vi viene voglia di una pausa e un bel bicchiere di vino, sparse sui muri del centro storico vicino ai portoni potete trovare le "buchette del vino", che, nel ’500, erano utilizzate per vendere il vino alle persone che passavano.

Se siete alla ricerca di un po’ di fortuna potete andare in piazza Santissima Annunziata e provare a contare il numero delle api che sono sulla placca della statua equestre di Ferdinando I de’ Medici. La statua è una delle ultime opere del Giambologna, portata a termine nel 1607: l’ape regina rappresenta il Granducato di Toscana e le api rappresentano i fiorentini. Si dice che chi riesce a contare le api senza toccarle con le dita sarà baciato dalla fortuna.

Non può poi mancare una visita al monumento più famoso di Firenze: il Duomo. Mentre vi dirigete alla biglietteria, proprio su quel lato, vi sfidiamo a trovare un toro scolpito sul doccione. L’origine di questa testa è dubbia: alcuni dicono sia un omaggio per i carri da lavoro. I più maliziosi, invece, raccontano che la testa di toro fu il gesto di un capomastro che lavorava alla costruzione del Duomo e che aveva una relazione con la moglie di un fornaio che abitava lì davanti. Dopo che la donna venne allontana, per vendetta, l’amante decise di scolpire il toro proprio rivolto verso la casa del marito tradito.