SANDRA NISTRI
Cronaca

Cristiana Capotondi alla Pergola: "Vi racconto le bombe su Firenze"

L’attrice a teatro col monologo di Marco Bonini sul 25 settembre 1943. "Fra evocazione fiabesca e storia". Presto in tv con la fiction su Margherita Hack: "Si professava atea ma aveva una straordinaria spiritualità".

Cristiana Capotondi alla Pergola: "Vi racconto le bombe su Firenze"

Attrice, regista, sceneggiatrice e con un ruolo importante nel mondo dello sport con il ruolo di vicepresidente della Lega Pro ricoperto per oltre due anni. Ambiti e volti diversi per Cristiana Capotondi ma che spesso, è il caso degli impegni teatrali e televisivi più a breve termine, hanno un legame stretto con Firenze. Proprio domani sarà protagonista, sul palco del Teatro della Pergola, del monologo "La vittoria è la balia dei vinti" scritto e diretto da Marco Bonini che affronta, esattamente a 80 anni di distanza da quel tragico evento, il bombardamento di Firenze tra "evocazione fiabesca e ricostruzione storica". Con Cristiana Capotondi parliamo di questo ma anche dei suoi prossimi impegni televisivi e cinematografici.

Ci racconta lo spettacolo che andrà in scena domani alla Pergola?

"Il testo di Bonini ripercorre i momenti drammatici che i fiorentini vissero sotto le bombe, quel 25 settembre 1943, ma in una chiave particolare. Il monologo racconta infatti una storia di guerra in cui le relazioni vengono in qualche modo trasformate e le distanze sociali accorciate attraverso la vicenda di una donna di una classe sociale alta, vanitosa e classista, che, nel rifugio improvvisato nelle cantine di Palazzo Pitti, si trova ad allattare i figli della sua balia che, per lo shock, aveva perso il latte. È una sorta di rovesciamento di ruoli ma è soprattutto l’amore che accorcia le distanze".

La storia è giocata però su piani temporali diversi ed è raccontata nel presente…

"Sì, c’è una mamma che mette a letto la figlia di 6 anni che le chiede di raccontarle qualcosa di quando era piccola. Allora la madre racconta la vicenda vissuta durante il bombardamento di Firenze da sua nonna e bisnonna della bimba, Vittoria. La storia è raccontata come una favola, è un racconto che viene filtrato per le orecchie di una bimba. Alla fine quella narrata alla bambina è una storia d’amore". Oltre a questo esordio teatrale a brevissimo termine ci sono altri impegni futuri per lei per la televisione e il cinema?

"Ho appena finito di girare l’adattamento televisivo su Margherita Hack per la Rai e sono molto fortunata anche perché, per lo spettacolo alla Pergola e per questo film tv, ho dovuto studiare il fiorentino anche se, in realtà, il mio fiorentino va più verso la costa, verso Lucca, Livorno. Poi ho finito di girare anche l’ultimo film con Alessandro Siani, una commedia".

Come è stato trovarsi di fronte a un personaggio come Margherita Hack?

"È stato bellissimo perché ho trovato una grande spiritualità in lei anche se si è sempre professata atea. Poi mi è piaciuto molto entrare in questo personaggio che ha sempre sentito che la sua storia non era solo sua ma anche frutto dell’amore del marito, del fatto che i genitori l’avessero educata in un certo modo quando l’educazione era di un altro tipo, degli incontri che ha fatto. È stata una donna molto riconoscente e quindi molto generosa nei confronti dei giovani, con un suo spirito di rispetto per la natura e gli animali e questa spiritualità derivante dal fatto che tutti veniamo dalle stelle, che siamo tutti fratello e sorella. ecco, lei nella scienza aveva trovato un senso di fratellanza e sorellanza universale".