In Toscana le dosi non arrivano. A febbraio 144mila vaccini in meno

I tagli di Pfizer e AstraZeneca fanno slittare i tempi del piano di almeno un mese. L’ira della Regione

Una fiala di vaccino Pfizer - BioNTech (Ansa)

Una fiala di vaccino Pfizer - BioNTech (Ansa)

Firenze, 24 gennaio 2021 - La notizia del taglio del 60% delle dosi di vaccino di AstraZeneca per il mese di febbraio arriva particolarmente sgradita a scombinare il piano della Toscana. Se tutto andrà bene farà slittare di almeno un mese la partenza della vaccinazione di massa: anche perché le prime dosi saranno consegnate dal 15 febbraio. Disappunto e preoccupazione in Regione.

Il primo a chiedere garanzie è il governatore Eugenio Giani. «Questa drastica riduzione è inaccettabile – va all’attacco l’assessore regionale alla Salute Simone Bezzini – In un incontro con AstraZeneca ci avevano assicurato la consegna in Toscana in pochi giorni». La campagna di massa viene rimandata ancora prima di cominciare per mancanza di materia prima. E questo succede anche perché i problemi di AstraZeneca si sommano alle defezioni di Pfizer che, nella settimana appena conclusa, anziché l’annunciata decurtazione del 36%, aveva sforbiciato del 60% i rifornimenti di dosi alla Toscana, passando dai previsti 29.250 vaccini a 11.720 effettivamente inviati. E per la prossima si prevedono ancora tagli: nelle premesse del 20%, si attendono 29.952 dosi, rispetto alle 37.440 che ci erano state attribuite. Ma poi chissà. Nessuno si fida più.

Il cronoprogramma settimanale arriverà questa mattina dalla struttura commissariale guidata da Arcuri. Ma per come stanno le cose oggi, per la fine di febbraio si riuscirà a completare la fase 1 che prevede la vaccinazione di circa 120mila persone: tutti i sanitari e gli ospiti delle Rsa. E, forse, a cominciare a vaccinare gli ultraottantenni già seguiti a casa dal servizio sanitario: circa 85.000 persone. Con Pfizer, però, perché AstraZeneca non è stato testato sugli anziani. Malissimo, insomma. Anche perché a febbraio in Toscana dovevano arrivare 525mila dosi di vaccino: 180mila di Pfizer e 345mila di AstraZeneca, in attesa dell’autorizzazione dell’Agenzia europea per i medicinali il 29 gennaio. Di queste, 100mila Pfizer – sempre che arrivino – saranno riservate per i richiami. Le 425mila dosi rimanenti per i 28 giorni di febbraio, in base al piano, dovevano essere utilizzate per immunizzare circa 213mila persone. Con priorità a varie categorie: ultraottantenni i primi in assoluto, pazienti fragili con patologie, insegnanti. Tutto questo non potrà più essere. O, almeno, così non sarà sicuramente a febbraio perché le dosi di vaccino AstraZeneca passeranno da 345mila a 138mila e potranno garantire l’immunizzazione a 69.000 toscani.

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