Covid, caos dati. Diminuzione? Un'illusione

Il professor Bonanni: "Il virus circola massicciamente, ma siccome si fanno molti meno tamponi, sembra che ci siano meno casi"

Firenze, 9 maggio 2022 - ​ Covid: i numeri stanno generando il caos. Si continua a ripetere che i nuovi casi di positività al coronavirus sono in diminuzione. Ma si tratta di una verità molto parziale. O, meglio, di un’illusione generata dalla storpiatura della lettura dei dati che così come vengono forniti, probabilmente, non hanno più senso.

E’ vero che sta diminuendo il numero di nuovi positivi, anche in Toscana, ma la discesa è leggera e causata dalla diminuzione drastica dei tamponi effettuati. Il virus è attualmente diffusissimo, leggermente meno rispetto a gennaio quando con la prima variante Omicron il numero di casi era in crescita esponenziale. E lo si vede chiaramente dalla percentuale di positivi ai tamponi di prima diagnosi: era del 77,4% con 16.290 positivi martedì 11 gennaio e del 75,3% con 3.620 positivi martedì 3 maggio. La differenza sta nel numero dei tamponi: a gennaio in quel giorno ne erano stati fatti 87.520 (di cui 21.059 di prima diagnosi), 21.864 (di cui 4.810 di prima diagnosi) martedì scorso.

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«Il virus si trova se si cerca, meno tamponi si fanno e meno positivi si trovano", spiega Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze. A suo parere è ormai privo di senso fornire il bollettino quotidiano, con dati che non rispecchiano l’andamento dell’epidemia ma che vengono al più distorti o malinterpretati. Il virus circola massicciamente, ma siccome si fanno molti meno tamponi, sembra che ci siano meno casi.

«Avrebbe più senso fornire pochi dati ogni settimana, mettendo in evidenza la percentuale di positivi sui tamponi effettuati e l’indice Rt che ci aiuta a capire se siamo in una fase di crescita", spiega il professore. Il crollo del numero dei tamponi si è registrato a partire da maggio, quando l’obbligo di green pass è venuto meno per una gran parte di attività. E ogni giorno si fanno migliaia di tamponi vengono effettuati non tanto da persone con sintomi, ma da chi è costretto a farli per prendere l’aereo e volare all’estero o per ricoverarsi (un migliaio al giorno in Toscana). In ospedale circa il 50% dei positivi è ricoverato per motivi diversi dal Covid: la percentuale è diminuita rispetto all’80% di un mese e mezzo fa, perché a chi va in pronto soccorso senza sintomi suggestivi di Covid non viene più effettuato il test, mentre a chi deve ricoverarsi viene fatto non più il molecolare ma l’antigenico rapido che, pur efficace, trova molti meno positivi.

Però i ricoveri per Covid diminuiscono. E questa è una buona notizia. "Grazie ai vaccini siamo protetti e si vedono meno forme gravi di malattia". Ci sono tante persone con forme asintomatiche e leggere: Omicron è una variante meno aggressiva? "Le forme asintomatiche e leggere c’erano anche con la forma originaria arrivata da Wuhan – spiega il professor Bonanni – Non possiamo dire con certezza che Omicron sia davvero meno aggressiva rispetto alle altre varianti perché ha incontrato una popolazione massicciamente vaccinata, quindi più protetta da forme gravi".

Anche nell’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità i dati mostrano che i non vaccinati hanno bisogno di ricovero per la patologia cinque volte di più dei vaccinati e un rischio otto volte maggiore di finire in terapia intensiva. Quando arriveranno i nuovi vaccini tarati contro Omicron e molte altre varianti, non li snobbiamo.

 

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