
"Così può rinascere il centro" La ricetta di Confesercenti contro la desertificazione
di Rossella Conte
Centri storici vuoti, fondi sfitti e conseguenti problemi di sicurezza determinati dalla mancanza di presidi. Per fermare questa desertificazione Confesercenti ha iniziato un lavoro inedito sul tema della rigenerazione urbana, inteso come l’insieme di tutte le scelte e interventi che afferiscono ad una città. Un progetto che è partito un anno fa da Figline con un’accurata indagine sui bisogni e sulle esigenze degli abitanti. "Siamo voluti partire proprio da quello che chiedono le persone, dalla domanda per cercare di ridare vita ai numerosi fondi vuoti che col passare del tempo possono creare situazioni di degrado e insicurezza" spiega Rachele Turrini, presidente Confesercenti Figline. Dall’analisi è emerso che chi vive il centro ha sempre più bisogno di negozi di vicinato, di quelle luci accese e di quel volto amico che, nonostante l’avvento dell’online, è insostituibile nel valore aggiunto del servizio. Dopo Figline, si sono unite al progetto anche il comune di Sesto Fiorentino e di Montelupo Fiorentino.
"In Italia ci sono poche grandi città e molte città medie e piccole, con centri storici dal patrimonio storico-artistico significativo. E’ un valore imprescindibile da cui partire per disegnare un futuro di trasformazione per il nostro Paese, rafforzare le economie urbane e frenare la desertificazione commerciale - spiega Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Metropolitana di Firenze - Per contrastare il crescente fenomeno dei negozi sfitti, ancor più evidente nei centri storici, è necessario attuare politiche di rigenerazione urbana innovative e favorire l’integrazione tra i vari livelli di governo e tra imprese, società, associazioni e anche singoli individui". Proprio di percorsi di rigenerazione urbana se ne è parlato nell’ambito di un seminario che si è svolto presso l’auditorium Confesercenti Firenze, alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo delle pmi e delle amministrazioni comunali del territorio metropolitano. Percorsi di rigenerazioni urbana intesi come progetti che rivitalizzino i centri storici, contrastino episodi di degrado e valorizzino il commercio e tutti quei servizi di interesse della cittadinanza quale parte integrante dello sviluppo e dell’identità urbana, secondo logiche di co-progettazione della città".
"Rivitalizzare il centro urbano significa anche riattivare le relazioni tra le persone e accrescere la percezione della sicurezza da parte dei cittadini nonché dotarsi di servizi alla persona e favorire la nascita di nuove imprese. "Vorremmo arrivare ad ottenere una programmazione innovativa in grado di rafforzare i settori del commercio, del turismo e dei servizi può consentire di trasformare le città in luoghi di ideazione di nuovi prodotti e servizi e non solo di consumo – conclude Bianchi - Per portare avanti i progetti che stiamo realizzando ci siamo dotati anche di un marchio, registrato, che caratterizza l’azione politica e tecnica in tutte le realtà dove operiamo. Oltre a strumenti tecnologici per la mappatura e commercializzazione dei fondi sfitti".