
Matteo Renzi (Lapresse)
Firenze, 24 settembre 2014 - La procura della Corte dei Conti della Toscana chiede l'archiviazione per Matteo Renzi nell'udienza di stamane sul presunto danno contabile commesso quando il premier era presidente della Provincia di Firenze negli anni tra 2006 e 2009. E il difensore del premier, Alberto Bianchi, si scatena contro la sezione giudicante della Corte dei Conti, che aveva convocato in aula il presidente del Consiglio. "È sconcertante che venga convocato Renzi quando chi lo accusa dice che non ne vuole piu' sapere e che e' fuori dal processo". Bianchi ha parlato a margine dell'udienza alla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti Toscana, dove l'attuale premier e' citato in giudizio- assieme ad altre sei persone- per una vicenda degli anni 2006-2009, quando era presidente della Provincia di Firenze. Le contestazioni riguardano un presunto danno erariale stimato fra i 287.000 e gli 816.000 euro, che sarebbe stato provocato dalla nomina di un 'collegio' di quattro direttori generali (Lucia Bartoli, Liuba Ghidotti, Giacomo Parenti e Luigi Ulivieri, che, con il segretario generale della Provincia, Felice Carmine Strocchia, sono tutti citati dalla magistratura contabile), quando la norma prevede che ve ne sia uno.
Matteo Renzi, ha sostenuto Bianchi durante l'arringa difensiva, deve essere "assolto" perche' "non spetta al giudice, ma alla procura porre le domande e ripartire il danno". In questo caso, ha continuato, "l'impossibilita' di condanna" e' collegata al fatto che "nessuna domanda specifica" e' stata avanzata dal magistrato inquirente. Il cuore dell'intervento di Bianchi si e' strutturato poco dopo le parole dell'accusa, il pm contabile Acheropita Mondera, che ha rinnovato l'invito "all'archiviazione" delle responsabilita' in capo alle allora posizioni politiche della Provincia di Firenze (con Renzi infatti e' stato citato Tiziano Lepri, ex assessore provinciale). "Sarebbe bizzarro- ha sottolineato Mondera- continuare in un'attivita' accusatoria su posizioni gia' archiviate" secondo la proposta del pm contabile, confermata oggi. (rpt corr: "secondo la proposta del pm contabile, confermata oggi). Secondo Bianchi, inoltre, la chiamata in causa dello 'Iussu Iudicis' "non e' piu' applicabile dopo la riforma dell'articolo 121 della Costituzione". Alla fine del dibattimento l'udienza e' stata tolta con il giudice che ha annunciato una decisione nei prossimi giorni.
Nella vicenda la procura contesta l'illegittimita' della delibera con cui 4 dirigenti della Provincia diventarono direttori generali, secondo un'inedita impostazione collegiale del ruolo di direttore generale dell'ente, fino a quel momento ricoperto da una sola persona. In particolare, per il vice procuratore Mondera Oranges cio', oltre a essere illegittimo, causo' un aggravio di costi alle casse dell'ente provinciale. Svantaggio economico maturato perche' i dirigenti assurti al ruolo di direttore generale - fino a quel momento in organico alla Provincia come dipendenti a costi minori - vennero messi in aspettativa e riassunti con un piu' oneroso contratto di diritto privato. Nell'udienza il collegio giurisdizionale ha citato in giudizio Matteo Renzi, Tiziano Lepri e Rocco Conte, insieme ai quattro dirigenti gia' accusati, in via principale, fin dall'inizio del procedimento, sulla base di un'istanza dei difensori dei quattro dirigenti. Questi difensori hanno sostenuto che la decisione di attribuire le competenze del direttore generale a quattro dirigenti non fu iniziativa autonoma della parte amministrativa dell'ente, ma, ha spiegato l'avvocato Domenico Iaria, "fu una decisione presa dall'apparato amministrativo insieme ai responsabili politici. C'e' stato un concorso della struttura amministrativa e della parte politica".
"La citazione di Matteo Renzi da parte dei giudici e' nulla - ha detto ai giudici il difensore del premier, avvocato Alberto Bianchi - semmai c'e' una violazione del diritto di difesa visto che non saprei su cosa dover argomentare". Peraltro, secondo Bianchi, l'allora presidente della Provincia "non poteva essere citato" dai giudici se non in casi eccezionali che "non vedo sussistere". Poi dopo l'udienza lo stesso Bianchi ha spiegato ai giornalisti che "la domanda fatta dalla procura con la nuova citazione non contiene nessuna accusa nei confronti di Renzi quindi non vedo come possa essere condannato". In camera di consiglio il collegio deve valutare anche gli effetti di una querela di falso che l'avvocato difensore di uno dei 4 dirigenti, Duccio Traina, ha annunciato per far accertare come 'nacque' la delibera contestata, cioe' chi fu a proporla e come venne istruita: se venisse ammessa, rischia di inchiodare il processo contabile per lungo tempo e verrebbe rinviata la stessa decisione che i giudici potrebbero prendere stasera.