
Gli azzurri alla carica: "Bergamini, Mazzetti e Tenerini per scardinare il sistema dei poltronifici". Il segretario Stella punzecchia FdI: "Le candidature non si leggono sui giornali".
di Francesco Ingardia
Fioccano le candidature in casa Forza Italia. Meglio spostare il baricentro sulla composizione delle liste per le prossime regionali - dato lo stallo a oltranza nel centrodestra sia sul candidato unitario che sul programma elettorale - partendo dalle tre toscane a Montecitorio: Deborah Bergamini, numero due di Tajani alla segreteria nazionale e candidata governatrice in tandem con Marco Stella, sarà capolista al collegio di Lucca, Erica Mazzetti nel collegio di Prato e Chiara Tenerini in quello di Livorno. "Con Forza Italia al governo della Regione, abbasseremo l’Irpef e scardineremo il sistema dei poltronifici, investendo i soldi risparmiati nel fare impresa e creare lavoro", promette Bergamini.
Una mossa, quella degli azzurri, a "dimostrazione di un’appartenenza fortissima al partito", rivendica il segretario regionale Stella. Ma la ratio della chiamata alle armi delle tre deputate, se letta in controluce, è un’altra: non tanto innescare un trasloco da Roma a in caso di elezione, piuttosto affermare FI seconda gamba del centrodestra dietro a FdI facendo scattare in consiglio regionale quanti più seggi possibili servendosi delle "migliori risorse" a disposizione (sulla costa con Tenerini, Mazzetti per la Piana, Bergamini in Versilia e Stella su ), aprendo così praterie agli altri forzisti in lista con voti e consensi raccolti dai quadri di partito più alti in grado. D’altronde, spiega Tenerini stessa, "la nostra è chiaramente una candidatura di servizio".
Certo, ricorda Stella, "ora il tavolo nazionale si dovrà riunire in maniera veloce" perché "il tempo stringe". Nonostante Giovanni Donzelli, fedelissimo di Giorgia Meloni e responsabile dell’organizzazione del partito, abbia rimarcato sulle pagine de La Nazione la convinzione di "arrivare presto a ufficializzare come candidato governatore Alessandro Tomasi insieme agli alleati". "Mica si leggono sui giornali le candidature - la punzecchiatura a distanza di Stella - A Pistoia lo sosteniamo da 8 anni, mai detto che non sia un bravo sindaco, ma la sintesi si fa insieme al tavolo nazionale". E quella sintesi dovrà riguardare pure il perimetro della coalizione. La vocazione naturale di Forza Italia è quella di porsi agli elettori come forza di governo centrista, dialogante verso il mondo delle imprese e della società civile. Il civismo moderato, appunto. La stessa base a cui guarda anche Tomasi, intenzionato a replicare il modello-Pistoia (vincente) con una o più liste civiche collegate. Scenario che non piace agli azzurri, per evidente sovraffollamento dell’area di centro, al punto da divenire ormai "elemento di negoziazione" tra Fratelli d’Italia e Forza Italia per un sì pieno alla nomina di Tomasi come anti-Giani.