Coronavirus: casi sospetti, via alla task force a domicilio

Partite martedì le prime unità speciali. Faranno tamponi e test sierologici

Due dei sanitari che fanno parte della task force fiorentina

Due dei sanitari che fanno parte della task force fiorentina

Firenze, 1 aprile 2020 - Via. Martedì 31 marzo sono partite alcune delle 34 unità speciali di continuità assistenziale che poi saliranno a 45 nell’Asl Toscana centro: faranno visite a domicilio ai pazienti sospetti, effettueranno tamponi e test sierologici, forniranno il responso con diagnosi e terapia in caso di positività.

Allestito l’ambulatorio di Firenze centro, che sarà solo uno, non accessibile direttamente al pubblico, in via Gian Paolo Orsini, dove lavoreranno sei medici e sei infermieri per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7; nell’area sud-est ci saranno unità speciali a San Casciano, Pontassieve e Figline Valdarno; nella nord-ovest Fiesole, Sesto, Lastra a Signa e a Borgo San Lorenzo.

«Sarà il medico di famiglia a valutare le condizioni dei propri assistiti e a chiedere, in caso di necessità, l’intervento dell’unità speciale", spiega Daniele Mannelli, direttore della Rete territoriale dell’Asl Toscana centro. Il bando per la selezione dei medici resterà aperto: per ora hanno partecipato in 260 che saranno tutti arruolati, mentre gli infermieri sono stati attinti fra i dipendenti dell’azienda.

«Conclusi i corsi di formazione, sono già partite le unità di Firenze, Pistoia e della Valdinievole: entro la settimana andranno quasi tutte a regime", dice Mannelli. Ma questo è solamente il primo passo. Perché poi si salirà ancora. Fino a 45 unità speciali. E sarà potenziata l’intera rete della medicina territoriale che permette di fare filtro agli accessi in ospedale.

L’obiettivo è fare più tamponi per spezzare la catena dei contagi ed estendere lo screening sierologico per valutare quante persone hanno sviluppato l’immunità al virus. Dai primi test effettuati su 1.167 operatori sanitari di Careggi, il 95% è risultato negativo.

Per incrementare il numero di test da effettuare sul territorio non solo saranno potenziate le unità speciali mobili ma anche il personale della Prevenzione: erano stati assunti 10 assistenti sanitari nella prima fase dell’emergenza, adesso ne arriveranno altri 25 e gli uffici di Igiene pubblica saranno rafforzati anche con l’immissione di nuovo personale medico. In effetti è enorme la mole di lavoro, fra indagini epidemiologiche, ricostruzione dei contatti, isolamenti (ci sono 6.887 persone in quarantena nella Asl Toscana centro) e sorveglianza sanitaria attiva.

«Nella pattuglia di squadre che andranno a domicilio a fare tamponi e screening anche le unità mobili del volontariato a cui prendono parte Croce Rossa, Misericordie e Pubbliche assistenze. Anche i volontari daranno un importante contributo", spiega Mannelli.

«Con questa squadra approntata sul territorio anche i medici di famiglia potranno riprendere la loro centralità nell’assistenza – spiega il segretario provinciale della Federazione dei medici di medicina generale, Vittorio Boscherini – Con la reperibilità telefonica e gli studi a rischio era estremamente complesso rendere il miglior servizio ai cittadini: i medici di base potranno assistere i pazienti fragili e a coloro che sono affetti da patologie croniche". © RIPRODUZIONE RISERVATA

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