Scuola, la sospensione delle attività didattiche proseguirà oltre il 3 aprile

La pietra sull'anno scolastico e sull'anno accademico l'ha messa il premier Conte al termine del suo intervento in tv per definire le nuove misure di sostegno ai Comuni

Un'aula

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Firenze, 29 marzo 2020 - "Per quanto riguarda la sospensione delle attività didattiche proseguirà oltre il termine del 3 aprile. Non c'è una prospettiva di un ritorno alla attività didattiche ordinarie a scuola e all'università". La pietra sull'anno scolastico e sull'anno accademico l'ha messa in serata il premier Conte al termine del suo intervento in tv per definire le nuove misure di sostegno ai Comuni.

"La salute dei nostri studenti e di tutto il personale scolastico è assolutamente prioritaria" ha detto la ministra Azzolina ribadendo che in classe si potrà tornare eventualmente solo quando ci sarà la strasicurezza che le condizioni sono cambiate. "Stiamo affrontando una stagione eccezionale, un'emergenza senza precedenti. I problemi non mancano, ma li stiamo affrontando. Tutti insieme".

E ora? Cosa succederà specialmente per i 35mila studenti toscani che devono affrontare l'esame di maturità e i 30mila alunni di terza media chiamati alla prova finale? "L'esame di Stato va difeso a tutti i costi, sia quello di quinta superiore che quello di terza media" dichiara Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario alla Scuola, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera. "Non per difendere un totem - spiega - ma perché rappresenta un passaggio educativo e formativo della scuola. Se tutti continuiamo a chiamare 'maturità' l'esame delle superiori è perché rappresenta un momento cruciale nella crescita dei nostri ragazzi. E l'esame di terza media è altrettanto importante, anche in considerazione del fatto che non si fa più l'esame alla fine della quinta primaria. Diranno i medici, in base alla situazione sanitaria, quanto spazio di riapertura ci sarà. Ma prepariamoci già adesso a come organizzare le prove, anche ragionando di modalità più semplificate, come introdurre la valutazione di un project work sul quale i ragazzi potrebbero essere impegnati da subito, dedicando alla sua preparazione parte delle attività didattiche a distanza".

"Preoccupiamoci in ogni caso di dire a tutti i ragazzi e alle loro famiglie parole di chiarezza. Non possono scoprire a fine maggio le modalità dell'esame finale, se quelle tradizionali non saranno purtroppo possibili", conclude. E nella vita scolastica di tutti i giorni ai tempi del coronavirus? "Si possono assegnare i voti e fare scrutini anche adesso, ma bisogna cambiare l’impostazione della valutazione tradizionale" evidenzia Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi.

Ma come sta andando effettivamente la didattica a distanza in Toscana? Risponde Alessandro Artini, presidente dell'Anp della Toscana: "Per esperienza diretta, mi sento di affermare che, almeno in Toscana, molti o moltissimi docenti si sono attivati con generosità".

Da settimane non suona la campanella per 480mila alunni toscani, dalla scuola dell'Infanzia alla Superiori, silenzio nelle oltre 2800 sedi scolastiche. Si lavora sul digitale. In primo luogo, dalle analisi dell'Ufficio scolastico regionale toscano, emerge che lo strumento più usato è il registro elettronico, utilizzato fin dalle scuole primarie. Poi ci sono piattaforme messe a disposizione dalle grandi aziende del web come Google, ma anche da istituzioni tutte italiane come la Treccani e la Rai. Molti i collegamenti Skype che di fatto, specialmente alle scuole superiori, permettono di fare lezioni collettive a tutta la classe in contemporanea. La Regione Toscana ha messo a disposizione la piattaforma Trio per un web learning di qualità con corsi e laboratori interattivi. Contenuti didattici anche sul sito dell'Accademia della Crusca. Di fatto le scuole stanno facendo i salti mortali per tenersi aggiornati e fare l'appello on line ogni giorno. Il governo ha stanziato 85 milioni nel decreto Cura italia per il digitale a scuola. "Siano le scuole a gestire queste risorse, facciano loro acquisti di tablet e pacchetti per connettersi e li diano presto in comodato d’uso ai ragazzi che non li hanno" propone Toccafondi. Perché la scuola, ora più che mai, non deve lasciare indietro nessuno.

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