Controllo ginecologico? A Firenze non c’è posto. Ecografia a Figline o Borgo S. Lorenzo

La Corte dei conti denuncia che per l’esame la libera professione dei medici nel servizio pubblico supera del 2.500% l’attività istituzionale

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Firenze, 30 gennaio 2023 -  Il ginecologo privato è una strada quasi obbligata per le donne in Toscana. La sezione controllo della Corte dei conti nella sua indagine sulla gestione delle liste d’attesa nel servizio sanitario ha segnalato per l’ecografia ginecologica nel 2021 il superamento dell’attività intramoenia (la libera professione dei medici all’interno delle strutture pubbliche) rispetto all’attività istituzionale (quella effettuata nel contesto del servizio pubblico) del 2.563%. Una percentuale enorme, peggiorata nel corso degli anni: era superiore del 2.314% nel 2020, del 1.738% nel 2019, del 1.806% nel 2018 e del 1.139% nel 2017.

Abbiamo allora deciso di fare un test per verificare la situazione attuale. Il medico ci ha fatto la richiesta e lo scorso sabato mattina ci siamo attaccati al telefono, cercando di prendere un appuntamento tramite il Cup dell’Asl Toscana centro (055.545454), sfruttando anche il favore delle statistiche che indicano il sabato quale giornata migliore per le prenotazioni. Alla fine del tortuoso percorso che dettaglieremo non siamo riusciti a prendere l’appuntamento a Firenze: ci hanno detto di riprovare, che magari una prossima volta saremmo stati più fortunati perché nel frattempo sarebbe potuta arrivare qualche disdetta. Le uniche possibilità offerte: il 23 febbraio a Figline valdarno e l’11 aprile a Borgo San Lorenzo. Non dietro l’angolo, né prive di costi accessori per chi abita a Firenze.

C’è da dire che nell’ambito del servizio pubblico (non si sa come mai) non si possono fare nella stessa seduta visita ginecologica ed ecografia, ma devono essere presi due appuntamenti con due richieste del medico separate. Con costi di ticket che si sommano. Se si è nella fascia entro i 36mila euro, 36 euro per ciascuna delle due prestazioni. Il fatto è che normalmente nel privato il ginecologo fa la visita e contestualmente l’ecografia. Perché questo automatismo non scatta anche nel servizio pubblico?

Per la visita ginecologica, che in Toscana deve essere erogata entro 15 giorni, siamo stati più fortunati. Prima disponibilità il 2 febbraio alla Maternità di Careggi, oppure l’8 alla Rete Pas Isolotto. Per poterla fare all’Asl il primo posto libero è il 25 marzo al distretto D’Annunzio.

Ma torniamo indietro. Abbiamo telefonato al Cup alle 11.10 di sabato scorso trovandoci alla posizione 116, la fila pur abbastanza scorrevole ci lascia in attesa fino alle 11.29. Venti minuti: tutto sommato abbastanza bene. Perché alla fila telefonica si dovrà fare l’abbonamento, contando che purtroppo ci sono diverse farmacie che abbandonano il servizio Cup perché farraginoso e lento, che il Cup online la mattina è stato bloccato da Estar per l’eccessivo traffico non sostenuto dal programma (che rischia di mandare in tilt il sistema sul quale lavorano anche i 2.600 operatori del call center), e che anche nei distretti Asl, andando di persona, le code non mancano.

Contattando l’Asl per chiedere conto della situazione ci hanno spiegato che se il medico avesse indicato nella ricetta che si trattava del primo accesso, per l’ecografia si sarebbe trovato posto già il 2 febbraio.

Allora ci siamo rassegnati e abbiamo chiamato lo stesso numero per prenotare privatamente l’ecografia. Tantissimi posti liberi a partire dal 30 gennaio (oggi) con diversi professionisti e prezzi diversi dai 90 ai 130 euro.

Se saranno ascoltate le prescrizioni della Corte dei conti, quei medici liberi da oggi in poi potrebbero fare più attività pubblica per smaltire le liste d’attesa.

Ilaria Ulivelli

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