Controlli sui prelievi d’acqua nel Padule

La Municipale, oltre alla polizia provinciale ed al Consorzio, è incaricata di vigilare sugli abusivi e sul rispetto dei limiti

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Attenzione alta al prelievo di acqua dal Padule. Obiettivo: scovare quelli abusivi. Ogni volta che viene comunicato dal Consorzio 4 Basso Valdarno il superamento della soglia di preallarme relativa alla portata delle acque del Padule di Fucecchio (quando cioè il livello del Canale Usciana è inferiore alla soglia fissata a livello di 15 cm misurato al Ponte di Cavallaia), è vietato il prelievo delle acque dal Padule di Fucecchio. La sospensione delle licenze di attingimento – spiega una nota – come prescritto nelle autorizzazioni rilasciate dal Circondario Empolese Valdelsa è valida fino a nuova comunicazione da parte del Consorzio riguardante il rientro nei limiti di portata minimi per la vita della fauna ittica.

In questo periodo il Comune intensificherà le azioni di vigilanza, tramite la polizia municipale e le altre forze di polizia – annuncia l’amministrazione Spinelli – al fine di individuare i prelievi abusivi delle acque del Padule di Fucecchio. Le misure sono adottate in base al protocollo di intesa per la gestione della portata di minimo deflusso vitale delle acque del Padule di Fucecchi approvato con delibera di giunta comunale nel 2010.

In base al protocollo d’intesa non possono, inoltre, essere effettuati prelevamenti dalle acque del Padule ai fini degli appostamenti di caccia fino a che il livello delle acque non abbia raggiunto + 0,25. La Polizia municipale, oltre alla polizia provinciale ed al Consorzio, è incaricata del rispetto di tale protocollo.

Sempre in termini di acqua, il Comune avverte i cittadini che in considerazione della crisi idrica che periodicamente si ripete nel periodo estivo, l’Autorità Idrica Toscana si è impegnata a sviluppare una strategia permanente di tutela della risorsa, comprendente anche l’effettiva riduzione e ottimizzazione dei consumi.

Da qui il divieto ad utilizzare l’acqua potabile erogata da pubblico acquedotto per: prelievi da fontane per usi diversi da quelli potabili e igienici, comunque non oltre 70 litri al giorno per ogni utente, irrigazione di orti e giardini con superficie superiore a 500 metri quadrati (per superfici inferiori è fatto comunque obbligo installare sistemi di automazione e sensori per limitare lo spreco), innaffiamento di superfici adibite ad attività sportive, riempimento di piscine private. Per le piscine gli utenti interessati possono utilizzare acqua proveniente da pozzi o sorgenti (rivolgendosi alla Regione Toscana), oppure rifornirsi tramite autobotti (conservando le fatture e la documentazione di trasporto). La violazione comporta una sanzione amministrativa da 100 a 600 euro.

C. B.

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