A Figline Valdarno, nel cuore dell’area industriale, la Metaline S.r.l. rappresenta un esempio di eccellenza produttiva. L’azienda guidata da Stefano Quercioli ha conquistato clienti in settori chiave come elettronica, medicale, navale, edile e automotive. Tuttavia, la crisi che sta investendo la moda e la meccanica non ha risparmiato nemmeno questa realtà.
"Produciamo componenti per la meccanica, apparecchiature elettroniche e automazioni per il settore della moda", spiega Quercioli. "Con la contrazione di questi mercati, i nostri ordini sono diminuiti del 20%. Stiamo cercando nuovi sbocchi, come le cartiere, ma è difficile compensare la perdita della vecchia produzione". La crisi ha costretto l’azienda a ridimensionarsi: da cinque lavoratori interinali, oggi ne sono rimasti due, mentre tre sono stati lasciati a casa. "Non è una decisione facile, ma necessaria per far quadrare i conti. Se non ci saranno interventi concreti da parte del governo, saremo costretti a mandare a casa anche gli altri due interinali e a valutare l’opzione della cassa integrazione. Al momento la nostra azienda conta undici dipendenti fissi", sottolinea Quercioli. Che aggiunge: "Avevamo pianificato di sostituire i macchinari obsoleti con nuove tecnologie, ma con il calo degli ordini e la difficoltà di programmazione, non possiamo permetterci tali investimenti, abbiamo congelato tutto a tempi migliori". Metaline S.r.l., "azienda tutt’ora solida", precisa il titolare, che fino a poco tempo fa poteva contare su ordini pianificati con dodici-sette mesi di anticipo, oggi si trova a lavorare su prospettive di soli tre mesi. ross.c.