Firenze, 2 luglio 2023 – «Domande con più risposte possibili, quesiti ambigui e un contesto difficile per svolgere l’esame, dopo ore sotto il sole e persino alcuni malori". È bufera sul recente concorso Estar 39/2023/CON, che si è svolto ad Arezzo e che ha coinvolto candidati da tutta la Toscana e oltre.
Un concorso pubblico unificato per titoli ed esami bandito per tutte le Asl della Toscana, per la copertura di un posto a tempo indeterminato nel profilo di infermiere (area dei professionisti della salute e dei funzionari), ma anche per la formazione della successiva graduatoria e la contestuale selezione per soli titoli per assunzioni a tempo determinato.
Immediate le polemiche per i tanti problemi emersi prima, durante e dopo la prova. In primis le ore passate dai candidati sotto il sole, in particolare per la prova del pomeriggio. Poi per i quesiti che, secondo i partecipanti, non avrebbero permesso risposte univoche. Infine la questione delle bocciature, che hanno tagliato fuori il 61,7% dei candidati, in molti casi professionisti già a lavoro da anni in ospedali e strutture sanitarie.
Sul tema si è mosso immediatamente l’Ordine degli Infermieri di Firenze e Pistoia, che ha chiesto a Estar di vedere le domande, mentre l’Ordine toscano ha stigmatizzato le bocciature, non per il numero in sé, ma per il metodo e la presenza di domande ambigue. Infine, un gruppo di circa 158 infermieri si è organizzato per lettere di protesta e iniziative: 45 si sono già rivolti a un legale per presentare ricorso.
«Per fare un esempio di quello che abbiamo dovuto affrontare – spiegano – una domanda ci chiedeva di motivare la scarsa percezione del dolore da parte di un paziente giapponese. Le risposte possibili erano: il paziente non ha dolore, ha alta tolleranza del dolore, non ha compreso la scala del dolore, lo stoicismo di alcune culture tende a nascondere il dolore. Tutte ipotesi che, in uno scenario reale, sarebbero state da verificare col paziente. Invece è stata considerata giusta l’ultima risposta, che pare più che altro basata su uno stereotipo".
"I dati raccolti nei giorni successivi all’esame hanno aggravato la prima impressione - spiega David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia e vicepresidente di Opi Toscana - sia sulle domande sia sul fatto che la prova della mattina fosse più attinente di quella pomeridiana. Su 3879 concorrenti, i respinti sono stati 2.393 e gli ammessi all’orale 1.486.
Non ci preoccupa il numero, ma il criterio col quale tanti colleghi sono stati esclusi. Abbiamo chiesto chiarimenti a Estar, a oggi senza avere risposta. Quindi abbiamo convocato un incontro pubblico con l’avvocato Andrea Pettini per il 4 luglio, alle ore 14.30, su Google Meet".
Insomma la battaglia va avanti, fra iniziative individuali e prese di posizione dell’Ordine. E tutto lascia pensare che il concorso andrà incontro a una lunga battaglia fatta di ricorsi e iniziative legali.
R. F.