Comunità energetica, da sogno a realtà

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di Nicola Di Renzone

Vicchio, primo comune della città metropolitana di Firenze e tra i primi in Toscana, ha avviato, con voto unanime del Consiglio Comunale, l’iter per costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (Cer). Ossia una associazione tra cittadini, attività produttive e commerciali e pubbliche amministrazioni che uniscono le forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. E se il primo nucleo di produzione energetica sarà un grande impianto fotovoltaico sul tetto del caseificio del Forteto, dal Comune (che funziona da soggetto aggregatore per imprese locali e famiglie) spiegano che si mira a coinvolgere altri produttori di energia (grazie ad altri impianti e tetti fotovoltaici). La Comunità energetica sarà gestita attraverso una associazione no profit di prossima costituzione, e mira a coinvolgere almeno circa 60 aziende come produttori e 500 famiglie come consumatori (previsioni iniziali, numeri destinati ad aumentare dato che, se uno dei requisiti necessari per potersi iscrivere alla Comunità energetica è quello di essere collegati alla stessa cabina primaria, tutte le imprese e i cittadini di Vicchio ci possono potenzialmente rientrare). Tutti gli iscritti (l’accesso è gratuito) riceveranno uno speciale contatore in grado di quantificare i consumi ed eventualmente l’energia prodotta. Una partecipazione che promette di essere vantaggiosa anche per i non produttori, che se iscritti dovrebbero ricevere uno sconto di in bolletta (con una tariffa incentivata per 20 anni).

"E’ da circa un anno che il Comune si è mosso per approfondire il tema e le esperienze di comunità energetiche già attivate e con l’atto approvato dal Consiglio facciamo un passo concreto realizzandone una qui, la prima nel Mugello - sottolinea il sindaco Filippo Carlà Campa con l’assessore alla Transizione energetica Franco Vichi -. La Comunità energetica è uno strumento strategico di transizione ecologica per lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo". A breve sarà pubblicata una manifestazione d’interesse per consentire a cittadini e imprese di aderire (ingresso a costo zero). L’iter prevede poi l’identificazione di un ‘global partner’ per la gestione, l’estensione di un regolamento e infine la messa in esercizio degli impianti. Intanto, si dovrebbe partire dall’impianto al Forteto che avrà una produzione annua di 575mila KWh, le cui eccedenze rispetto al fabbisogno del caseificio saranno gestite dalla Comunità energetica.

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