Comune, appalti col salario minimo: "Mai più paghe sotto i 9 euro l’ora. Siamo primi in questa battaglia"

Semaforo verde della giunta alla delibera presentata dalle assessore al welfare e al lavoro Funaro e Albanese. Saranno applicati solo contratti collettivi nazionali. La Cgil: "Bene ma occorre rinnovare il protocollo sui bandi". .

Comune, appalti col salario minimo: "Mai più paghe sotto i 9 euro l’ora. Siamo  primi in questa battaglia"

Comune, appalti col salario minimo: "Mai più paghe sotto i 9 euro l’ora. Siamo primi in questa battaglia"

Semaforo verde al salario minimo in tutti gli appalti del Comune di Firenze. Il via libera è arrivato con l’approvazione in giunta di una delibera presentata dalle assessore a Welfare Sara Funaro e al Lavoro Benedetta Albanese. La misura "stabilisce che nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora negli appalti in cui il Comune è stazione appaltante", si spiega. Un atto che Dario Nardella non esita a definire "storico"."In tutti i nostri appalti di opere e servizi stabiliamo il criterio del rispetto di un salario minimo di 9 euro l’ora e così nei contratti conseguenti – spiega il sindaco –. Siamo la prima città d’Italia a farlo, grazie a questa proposta innovativa dell’assessore Funaro che abbiamo raccolto e rilanciato". Il primo cittadino, quindi, si dice "orgoglioso di questo risultato di civiltà. Quello che è un obiettivo politico di tutto il centrosinistra a Firenze diventa realtà. E per questo, ancora una volta, con la nostra battaglia ci confermiamo capitale del lavoro, capitale dei diritti".

Ma cosa avverrà in concreto? Oltre a verificare che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora, la delibera impegna il Comune, come previsto dall’articolo 11 del Codice degli appalti, a garantire al personale impiegato nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni, l’applicazione del contratto collettivo più attinente all’attività svolta, stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative, salvo i trattamenti di miglior favore. "Come è stato fatto alcuni giorni fa per i lavoratori dei musei civici, indicando quello di Federculture che ha garantito maggiori tutele e salari", specifica Funaro. Il Comune dovrà garantire che non vengano attivati contratti pirata. "Imporremo nei bandi l’applicazione solo dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e verificheremo tutti i contratti già in essere", conclude l’assessora al Welfare. "Riusciamo con questo atto a fare un passo avanti su un tema complesso disciplinato da leggi nazionali" aggiunge l’assessora Albanese.

La strada maestra per la Cgil restano però i contratti. "È molto importante che il Comune di Firenze sia in prima linea per combattere il lavoro povero nei sui appalti – è la posizione di Bernardo Marasco, segretario Cgil – . Però per noi questo si fa per via contrattuale dal momento che le condizioni dei lavoratori in questione sono condizioni contrattuali, non eminentemente salariali. Il miglioramento delle condizioni per i lavoratori lo si realizza applicando i contratti firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative strettamente attinenti all’attività oggetto dell’appalto e sostenendo eventualmente condizioni di miglior favore all’interno di quei contratti. Siamo pronti al confronto tanto più che con l’Amministrazione sono già previsti incontri per rinnovare il protocollo di regolamentazione degli appalti e per discutere di disapplicazione del subappalto a cascata".