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Comitato Santo Spirito: "Basta concessioni per i tavolini dei locali"

“Sono i residenti a morire di fame e di esaurimento nervoso”, scrive in una lettera denuncia il Comitato dei Residenti di Santo Spirito

Firenze, 16 novembre 2021 -  ”Chiediamo all’ amministrazione di non rinnovare oltre le concessioni date fino al 31 dicembre, di porre un freno alle invasioni alcoliche e di ristabilire serenità ad una piazza, ad una Basilica e alle strade limitrofe, sfibrati dalla violenza e prepotenza arrogante di che viene a Santo Spirito per vociare, sballare e rovinare la vita a chi abita e lavora”. Lo mette nero su bianco Camilla Speranza, portavoce del comitato dei residenti di Santo Spirito.

“ Il Comitato -scrive Speranza- è composto da famiglie che intendono dormire, studiare, scrivere, leggere, amare, lavorare, partecipare alle funzioni religiose e non essere sfrattati dalle proprie case. Gli abitanti vogliono vivere la piazza insieme ai propri bambini, genitori, animali, ospiti ed amici, senza avere tavolini, sedie, fumi e fiumi di persone vocianti ovunque fino alle 2 di notte, con musica, voci alterate e pipi ovunque” .

In pratica si chiede che “gli esercenti tornino ad esercitare all'interno dei locali che hanno acquistato o preso in gestione e che si limitino pertanto ad avere gli spazi unicamente di fronte ai propri sporti, che avevano prima della pandemia da Corona virus”.

A corredo della denuncia il comitato presenta le testimonianze di vari cittadini continuamente alle prese con schiamazzi e maleducazione. “Proprio ieri sotto casa in borgo Tegolaio ho quasi dovuto chiamare la polizia da quanto stavano urlando alcuni ragazzi, con parolacce, grida, e mia figlia stava provando a dormire...erano le 23.30!' scrive una residente.

“'Abbiamo le finestre proprio sulla strada, il mio secondo figlio, che è più piccolo e per fortuna si era già addormentato, ma la mia figlia maggiore non ci riusciva con quelle grida, e mi ripeteva le parolacce. Quest'estate anche nei giorni freschi spesso abbiamo dovuto dormire con l'aria condizionata e finestre chiuse dal caos che si sentiva dai mille tavolini in Santo Spirito" le fa eco un’altra.

Un abitante che ha casa proprio sulla piazza scrive “chi non ha la fortuna di avere lasciato la propria casa in estate, ha passato una estate da incubo e continua a farlo, specialmente nei lunghissimi eterni fine settimana. Inoltre la piazza e le strade sono di tutti, non degli esercenti e dei propri clienti”.

E ancora “certamente il sagrato siamo riusciti a farlo sgomberare a caro prezzo, ma l'incubo alcolico permane e le abitazioni anche delle strade che confluiscono nella piazza risentono pesantemente del permanere di una massiccia presenza di tavoli, sedie e persone urlanti che stravolgono la vita e il decoro. Oltre alla Basilica esiste anche la vita degli abitanti” “Sono i residenti a morire di fame e di esaurimento nervoso, non potendo più lavorare, dopo avere subito anni di incessante incubo alcolico alimentato da esercenti cui la amministrazione ha concesso fino all'inverosimile, trasformando la piazza e le strade limitrofe in una mangiatoia e depravazione alcolica” conclude Speranza.

Domenico  Guarino