"Coinvolgiamo i profughi nella vita di contrada"

L’invito del sindaco Spinelli: "Andare oltre la corsa, regalare un po’ di spensierateazza a chi fugge dalla guerra"

Oltre la corsa, la socialità. Il Palio non è solo gara e competizione, ma anche e soprattutto un’occasione per tornare a stare insieme in modo sano e divertente. Davanti ad una platea composta da giovani studenti e contradaioli, il sindaco Alessio Spinelli ha colto la palla al balzo per un invito rivolto a tutta la città, ma in particolar modo ai capitani e ai presidenti delle 12 protagoniste del Palio. È un vero appello alla solidarietà.

"Sul territorio ospitiamo diversi profughi ucraini – ha ricordato il sindaco, che in prima persona ha offerto accoglienza ad una famiglia in fuga dalla guerra – Chiedo a tutti di trovare il modo per inglobare queste donne con i loro figli, di coinvolgerle nelle attività, di invitarle alle cene di contrada regalando loro qualche giorno di spensieratezza. Questa è integrazione – ha proseguito Spinelli – Cercare di distogliere l’attenzione dei nuovi arrivati dal dramma del conflitto. Passano le giornate attaccate ai loro telefonini per cercare di capire se i loro parenti, i figli, i mariti siano vivi o morti. Possiamo fare qualcosa in più, in questa settimana speciale per tutti noi".

Il messaggio è quello di provare a rendere il Palio una vera festa internazionale e non solo un appuntamento sentito dal popolo fucecchiese. "Basta un piccolo gesto, regalare un foulard coi colori delle nostre contrade ad esempio, per far sentire queste donne e questi bambini un po’ meno lontani da casa, un po’ meno soli. E chissà che quel fazzoletto, poi, non possa rappresentare la rinascita una volta rientrati in Uncraina per ricostruirsi una vita. Palio è anche questo. È pace, è condivisione".

Y.C.

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