
Torna visibile al pubblico, dopo molto tempo, il cosiddetto Messale di San Domenico, codice miniato dal Beato Angelico: il manoscritto, da sabato sarà protagonista di un nuovo allestimento della biblioteca monumentale di Michelozzo, nel museo di San Marco, insieme a 12 codici miniati francescani. "La sostituzione dei codici esposti nella biblioteca di Michelozzo, dettata in primo luogo da esigenze di conservazione – sottolineano Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana e Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco – consentirà al pubblico di scoprire un’altra pagina sconosciuta della collezione di manoscritti miniati del Museo e offrirà l’occasione rara di ammirare il Codice 558, uno dei capolavori della miniatura italiana del primo Quattrocento". La biblioteca custodisce una straordinaria collezione di codici miniati del ‘400, alcuni dei quali illustrati da Beato Angelico e dai suoi collaboratori. Una selezione della straordinaria raccolta di manoscritti liturgici riccamente miniati è esposta a rotazione ogni tre anni nelle vetrine collocate lungo le pareti della biblioteca. Il corale del Beato Angelico fu realizzato tra il 1424 ed il 1430 probabilmente per San Domenico a Fiesole, convento del frate pittore e rappresenta la testimonianza più antica e più importante della sua attività di miniatore. Trasferito nella proprietà della Granduchessa Maria Antonia, consorte di Leopoldo II di Lorena, passò quindi alla biblioteca nazionale di Firenze e da lì nel museo di San Marco nel 1869. Il codice sarà esposto aperto alla carta che illustra la Gloria di San Domenico.