
Firenze ’tira’. A leggere le tante piazze di spaccio, messe in fila una ad una, si accappona la pelle. Lo ha fatto Salvatore Calleri, dall’osservatorio privilegiato di cui è presidente (la Fondazione Caponnetto) nonché da presidente di Omcom, l’Osservatorio Mediterraneo su Criminalità Organizzata e Mafie. Parco delle Cascine; Fortezza da Basso; Stazione di Santa Maria Novella; Mercato di Sant’Ambrogio: il quadrilatero che impegna severamente le forze dell’ordine, il cui impegno strenuo ha perseguito ‘fior’ di spacciatori, fino a risalire a livelli superiori.
Cascine – "Come dimostrano le numerose operazioni di polizia – scrive Calleri nel suo report – la piazza è gestita da gruppi centraficani, in particolare nigeriani e gambiani. A tali gruppi ancora non è stata data la qualifica di criminalità organizzata eo mafiosa come in altre parti d’Italia. Tale area da un punto di vista criminale non è detto che rimanga stabile. Possibile un ritorno dei gruppi tunisini favoriti dai ritorni di questi giorni".
Fortezza – "Situazione simile alle Cascine. Prevalenza di nigerianigambiani. Possibile instabilità criminale".
Stazione – "Non è lontana dalla Fortezza:ciò ha permesso lo presenza dei nigeriani e gambiani inseritisi in un contesto criminale tipico delle aree ferroviarie.
Mercato Sant’Ambrogio – "Piazza di dimensioni minori, ma in cui comunque persiste un notevole smercio di droga. E’ gestita dai nordafricani. Poi altre piazze di minori dimensioni e meno visibili". Pensiamo a via Palazzuolo e dintorni.
La Relazione Annuale D.c.s.a, documento riassuntivo delle attività e dei risultati nella lotta al traffico di droghe, rileva il calo di sequestri. "Nel 2019, nell’area metropolitana gli stupefacenti sequestrati sono diminuiti del 90,82%: da 1.139,48 kg del 2018 a 104,64 kg del 2019".
giovanni spano