Curtolo*
intervento dell’onorevole
Gianassi apparso
su La Nazione di Firenze il
27 ottobre, relativo alla temuta soppressione dell’autonomia del liceo classico statale Galileo, rimanda ad una prossima interrogazione parlamentare tesa ad accertare, pare, la responsabilità del Ministero dell’Istruzione e del Merito
sulla “ipotesi di accorpamento” dell’istituto a causa “della norma del Ministro Valditara sugli accorpamenti delle scuole”. La questione, seppur legittima dal punto di vista della dialettica fra governo
e opposizione, rischia di spostare l’attenzione dal campo appropriato, educativo
e di politica scolastica del
territorio. Gianassi tende a indurre una correlazione fra la norma che definisce il divisore utile ad individuare il numero
di dirigenze scolastiche assegnate a ciascuna regione, con la norma sul dimensionamento della rete scolastica: tale correlazione
è fuorviante oltre che
imprecisa, alla luce della vigente normativa. La legge
di bilancio 2023, contro cui Regione Toscana, insieme
ad altre, ha adito la Corte
Costituzionale uscendone soccombente, nel dare attuazione alla riorganizzazione del Sistema scolastico prevista nel Pnrr, definisce il numero delle dirigenze scolastiche (ovvero degli istituti dotati
di autonomia) assegnate alle Regioni, ma lascia alle singole giunte regionali il compito di definire quali istituzioni possano conservare la propria autonomia in relazione alla funzione che esse svolgono
sul territorio. Non si tratta quindi, nel caso specifico,
di garantire o meno, da parte della Regione e non del Ministero, l’autonomia dello storico liceo fiorentino,
ma di valutare, da parte della Regione Toscana, quali indirizzi conservare e sempre alla Regione decidere se esso debba conservare l’autonomia ed in quale modo ciò si possa realizzare.
*Esperto sistemi
di formazione ed istruzione
Già dirigente dell’Ufficio scolastico regionale