Per noi bambini l’amicizia è un sentimento che ci fa stare bene con noi stessi e con gli altri, come in una famiglia, avere la possibilità di esprimere la propria opinione senza essere giudicati, volersi bene in modo sincero. Noi siamo i bambini del tempo del Covid, che all’improvviso sono stati divisi, allontanati l’uno dall’altro, che non hanno potuto più abbracciarsi, mostrare le loro emozioni attraverso i sorrisi, condividere momenti. Il virus ci ha dimostrato quanto siamo necessariamente dipendenti gli uni dagli altri. Ma chi è l’altro dissomigliante da me? Questo è quello che ci siamo chiesti, ora che possiamo stare di nuovo insieme. E allora ci siamo domandati quanto questa situazione ci ha cambiati. L’altro non è solo l’amico, il compagno di banco, l’amico di sport… l’altro è quella persona che non ha nulla di diverso da noi, tranne che la lingua, la religione, la nazionalità, l’aspetto, il colore della pelle. Quindi è quella persona diversa ma uguale a me. Purtroppo spesso noi bambini escludiamo qualcuno volontariamente e a volte no; ma spesso gli adulti lo fanno più di noi e certamente non è un buon esempio.
Capita talvolta che un adulto escluda quelli più deboli, quelli meno bravi soprattutto nello sport, ma c’è anche colui che aiuta a superare i nostri limiti, l’ostacolo difficile da affrontare, incoraggiando e abbassando quelle barriere che talvolta, anzi spesso, sono umane ma che hanno bisogno di tempo e di esperienza per essere superate. Ci aiutano ad affrontare le diversità, le debolezze, ad accettare gli errori che diventano una ricchezza per crescere. Ed ecco che entra in gioco un altro aspetto importante: il rispetto. Otto letterine, ma che hanno un significato illimitato. Noi crediamo che sia accogliere e cercare di non giudicare ciò che ci sembra diverso, di capire le ragioni dell’altro, di andare aldilà dei pregiudizi, dei preconcetti per imparare a confrontarsi e a venire a compromessi che ci permettono di condividere, per convivere con sincerità, coerenza e lealtà insieme agli altri. Il 1° marzo è stata la giornata internazionale contro le discriminazioni, contro l’odio in tutte le sue forme, nel mondo reale e on line. Guardando in internet, abbiamo scoperto che esistono varie forme di discriminazioni: di genere, d’età, sull’orientamento sessuale, sulla disabilità, religiose e sull’etnia.
Il razzismo e l’intolleranza sono ancora muri e barriere che la nostra società, sin dagli anni ’60, continua ad innalzare facendo diventare le discriminazioni e i crimini d’odio le azioni più diffuse in tutte le società. I bambini assimilano dagli adulti parole e comportamenti, per questo è importante trasmettere un atteggiamento di apertura e curiosità verso l’altro sin da piccoli nelle famiglie e nelle istituzioni educative, affinché si possano formare individui dalla mente libera ed aperta che non ha paura del “diverso”.