
La morsa del bollore attanaglia ancora Firenze, punte fra i 39 e i 40 gradi. Richieste di installazione aumentate dell’80%. Polemica fra Lega e Comune.
FIRENZE
Caldo ad oltranza con punte di 40 gradi che potrebbero tormentare i fiorentini per cinque giorni di fila. Un record di bollore che non si ricorda negli archivi meteo della città. La colonnina di mercurio impazzita fa anche salire i nervi fra opposizione e Comune. Motivo del contendere? I rifugi climatici, quei luoghi cioè, ad accesso libero e gratuito, accessibili ai disabili, con aria condizionata, servizi igienici e acqua potabile o anche luoghi all’aperto dove però la temperatura picchia meno. Tutto bene? No. Perché la mappa dei rifugi stilata dal Comune è stata testata dalla consigliera leghista, Barbara Nannucci che boccia molti dei luoghi inseriti. "Nella lista – spiega – compaiono 37 aree verdi ombreggiate e ben 7 biblioteche comunali. Tuttavia, alla prova dei fatti, il quadro cambia radicalmente. Proprio quelle biblioteche indicate come rifugi climatici risultano chiuse per ferie o con orari fortemente ridotti durante i mesi più caldi dell’anno, vanificando di fatto la funzione di presidio contro le ondate di calore". La richiesta a Palazzo Vecchio: garantire l’effettiva apertura e fruibilità dei rifugi climatici indicati.
La replica a stretto giro del Comune: "Si tratta delle chiusura programmate consuete del mese di agosto, segnalate con anticipo sui canali delle biblioteche". Il Comune poi ricorda che "le sette biblioteche fanno parte di un elenco più ampio che comprende inoltre 37 spazi aperti ombreggiati da alberi per oltre il 70% della superficie".
Intanto in città, chi può, è corso ad acquistare un condizionatore. Con la conseguenza che i tempi di attesa si allungano. "Purtroppo le persone tendono a chiamarci all’ultimo minuto, quando l’afa diventa insopportabile - dice Emiliano Miotto, presidente di Cna Termoidraulici Firenze -. Con l’arrivo dell’estate, le richieste di installazione aumentano dell’80%". È da metà giugno che le aziende del settore sono prese d’assalto. Le imprese più strutturate ricevono 8-10 chiamate al giorno. Fanno il possibile per venire incontro a tutti ma, di media, per ottenere il sopralluogo in casa occorrono un paio di settimane. E poi c’è da aspettare che arrivino le macchine. "Alla fine, salvo intoppi, dalla chiamata alla fine del lavoro passa un mese. E c’è chi rinuncia per questo motivo" allarga le braccia Miotto. D’altra parte, il periodo migliore per pensare a refrigerare la propria casa sarebbero i mesi tra febbraio e aprile. C’è anche chi acquista le macchine nella grande distribuzione, ma poi si trova in difficoltà perché non ci sono gli installatori disponibili. Insomma, come in tutte le cose bisognerebbe essere più previdenti e anticipare i tempi. "C’è anche da considerare il fatto che i modelli base, standard, al momento sono reperibili sul mercato - prosegue Miotto -. Ma se si cercano macchine più particolari per prestazione ed efficienza, allora l’attesa si allunga anche fino a sei settimane". Così, alla fine, prima di beneficiare del sospirato fresco in casa passa un mese e mezzo buono. C’è anche un altro aspetto non da poco. "I brand sono perlopiù internazionali, con stabilimenti in Asia, Corea o Giappone, e le difficoltà di approvvigionamento, anche legate al contesto geopolitico, si fanno sentire".
E i costi? Per una camera da letto, la spesa per un buon prodotto può oscillare tra "gli 800 e i 1200 euro più iva". Per refrigerare un quadrilocale, ecco che vanno messi in conto 3mila euro se l’impianto è predisposto. In caso contrario, la cifra cresce a 5mila. "Ma le variabili sono tantissime", mette le mani avanti Miotto. Un errore ricorrente? "Pensare di risolvere la questione installando una macchina nel disimpegno. Ma sarebbe come pensare di riscaldare tutta la casa mettendo un termosifone solo lì". Insomma, inutile cercare scorciatoie. Per risparmiare, meglio limitarsi alla camera da letto per salvare il sonno nelle micidiali notti tropicali e poi, in seconda battuta, pensare anche al soggiorno.
Per quanto riguarda la bolletta, "con un impianto performante, l’aumento mensile per chi usa l’aria condizionata notte e giorno può variare tra i 50 e i 100 euro", fa un conto Miotto, che consiglia di accendere le macchine, tramite app o timer del telecomando, mezz’ora prima di arrivare a casa. "E’ invece un errore cercare il fresco impostando una temperatura bassissima: si crea solo un forte e inutile stress sulla macchina". E se per il giorno "è bene non scendere sotto i 25 gradi", per la notte "si consiglia di non impostare temperature sotto i 26". Attenzione anche al posizionamento degli split: "Mai dirigere l’aria su letti o divani. L’ideale è orientare il getto parallelamente ai muri esterni, senza colpire direttamente le persone".
Elettra Gullè