"Ciao capitano", il San Godenzo in lacrime saluta il suo Francesco

I biancoverdi in campo con uno striscione per ricordare l’ex giocatore Ferri morto a 44 anni

Francesco Ferri, per un lustro difensore del San Godenzo, è morto stroncato  da un malore  a soli 44 anni

Francesco Ferri, per un lustro difensore del San Godenzo, è morto stroncato da un malore a soli 44 anni

Firenze, 27 marzo 2023 – Ieri il San Godenzo ha vinto sul campo del Londa e i ragazzi biancoverdi hanno alzato gli occhi al cielo perché quella vittoria era tutta per lui, per quel ragazzo che li ha fatti scendere in campo portandosi dietro uno striscione ("Ciao capitano") con gli occhi gonfi di pianto e il cuore pieno di dolore. Perché è difficile dire addio a un ragazzo di appena 44 anni, stroncato da un malore improvviso.

Francesco Ferri era più di un ex compagno di squadra. Era il difensore implacabile, un leader, un amico, un fratello. La vita se l’è portato via nel fiore degli anni lasciando sgomento il suo paese d’origine, Dicomano, e quello che in un certo senso lo aveva adottato, San Godenzo appunto.

"La scomparsa improvvisa di Francesco lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità. Non ci sono parole che possano essere di conforto in questo momento. Un grande abbraccio a tutta la sua famiglia, in particolare a Martina, Tommaso, Alessandro e al piccolo Niccolò" ha scritto in queste ore il sindaco di Dicomano, Stefano Passatore.

"Sei stato nostro capitano, sei stato croce e delizia del nostro gruppo sportivo ma soprattutto sei stato un ragazzo che ha voluto veramente bene a noi tutti e al nostro paese, una persona alla quale eravamo affezionati e alla quale volevamo bene… il nostro più sentito e caloroso abbraccio va a tuo fratello Daniele, tua sorella Cristina a Orio e Anna ma soprattutto alla tua compagna e al piccolo".

"Era un ragazzo straordinario – lo ricorda commosso Alessandro Manni, dirigente del San Godenzo – Ha giocato con noi per cinque anni ma oltre al campo ha fatto di tutto. Era con noi alle cene, alle feste, faceva volontariato come cameriere. Un dolore enorme".

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