Botte al liceo, in corteo a Firenze sfilano anche genitori e nonni: “Ci avete lasciati soli”

La speaker sul van: "Noi del Pascoli nel mirino della propaganda neofascista". I cori: "Nardella, questo corteo non è per te". Accuse alle istituzioni e al Pd

Firenze, 22 febbraio 2023 – Una manifestazione formato famiglia. I giovani alla testa del corteo, poi i genitori. Ma anche i nonni. C’è voglia di partecipare, "l’antifascismo non è un tema ma il principio che ispira la nostra Costituzione", dicono tre insegnanti del Capponi, che solidarizzano "con i ragazzi aggrediti".

I fumogeni colorano di rosso la testa del corteo: è lì che ci sono i giovani col megafono – gli studenti ma non solo – per dare il là ai cori. E con gli speaker sul furgone bianco la cantano al governo ’nero’ ma anche all’amministrazione comunale: "Nardella, questo corteo non è per te", intonano.

La prima linea con lo striscione arrotolato è completamente vestita di nero, una mise di ispirazione anarchica al modo dei black block. Qui sono a volto scoperto, tutti pacifici.

Volteggiano le bandiere, tante della ex Jugoslavia, il paese che grazie ai partigiani dal fascismo si è liberato senza il contributo degli alleati. Bandiere rosse del Pci, della Cgil, dei Cobas, dell’Anpi. Zeno, un ragazzo del Capponi, quella dei partigiani la indossa a mo’ di mantello, l’ha recuperata a Roma, alla manifestazione per la pace.

Più indietro c’è Irene, 71 anni e un passato da ostetrica: è qui "perché questo clima è pericoloso e bisogna sostenere i nostri ragazzi, anche noi abbiamo fatto le nostre battaglie", lo dice con nostalgia.

Quasi in fondo al corteo sfilano i rappresentanti delle istituzioni: ci sono gli assessori Cosimo Guccione e Andrea Giorgio, il presidente del consiglio comunale Luca Milani. Tutti Pd. Ma defilati perché un giovane sul muso a Milani aveva detto "servo del padrone" Nardella e che doveva andarsene, insieme a Enrico Conti e Donata Bianchi (consiglieri Pd).

Un tema forte e ricorrente la contestazione all’amministrazione comunale. La ragazza del Pascoli, sul furgone, zittisce tutti. Ma parte improvviso il coro "fascio nero il tuo posto è il cimitero" che fa perdere le prime parole della studentessa. "C’è una narrativa distorta del Pascoli – dice con tutta la voce che – da anni siamo presi di mira da militanti fascisti senza che nessuna parola sia stata spesa. Li abbiamo sempre allontanati da soli. Noi, sempre nel mirino della propaganda neofascista, poi le istituzioni raccontano ai giornali di fare la lotta antifascista, ma quella è solo nostra". E qui parte un altro coro. "L’antifascismo è nostro e non lo deleghiamo" e ancora "Nervi tesi, fasci appesi". Si accende un fumogeno: un cane guaisce spaventato.

Mentre il quartiere guarda e c’è chi bestemmia per il traffico arroventato.

In corteo c’è il prete combattente don Andrea Bigalli, Paola Galgani segretaria generale della Cmera del lavoro, i consiglieri comunali Dimitrij Palagi e Antonella Bundu, della sinistra.

Che succede? Gli insegnanti dicono ciò che il Pd non vorrebbe sentire. E cioè che mentre la destra è organizzata, forte e al governo, manca un grande partito di centrosinistra che sia di rappresentanza. "Questo deve farci riflettere molto e ripartire dalla gente", dice Milani. Colpito dal battere di questi discorsi, fra ragazzi, genitori e insegnanti. I dem dopo il congresso infinito ne dovranno fare di strada prima di riprendersi le piazze.

C’è anche un che di antico: l’odore aromatico degli spinelli che pervade l’aria bassa di una pioviggine plumbea. Come un tempo. Pensieri pesanti in un clima leggero. Il nonno Massimo si appende un cartello sulle spalle, fa così: "Ragazzi non siete soli, nonno antifascista". Perché è qui? "Per sostenere i nostri ragazzi, noi avevamo i partigiani a guidarci". "Pensati antifascista". E’ un altro anziano che mima la Ferragni sul palco di Sanremo con la stola bianca e la scritta "Pensati libera".

"Questi pezzi di ... del partito al governo...", e l’inzio di altre contestazioni dal furgone.

Giunta e amministrazione comunale nel mirino. Per tutti ci sono i compiti per casa.

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