
Chianti Classico Cala la produzione. Ma i prezzi salgono del sette per cento
Cento anni e neppure una penna grigia. Tutte belle e nere e lucide. Il Consorzio del Chianti Classico Gallo compie un secolo di vita, una longevità che lo fa il primo consorzio italiano del vino per nascita. E per ora l’analisi dei dati relativi al Chianti Classico di medio termine restituiscono un quadro di una denominazione in sostanziale e stabile equilibrio. "Le vendite dei vini Gallo Nero – dice il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti - degli ultimi anni (2020-2023) sono state infatti superiori del 4% rispetto alla produzione del medesimo periodo. Per quanto riguarda il 2023, a fronte di una contrazione del prodotto imbottigliato (-11%), dovuta a varie cause fra cui le previsioni sulla riduzione della produzione, si è avuta una crescita generale del prezzo medio del Chianti Classico cresciuto del 7% rispetto al 2022 e del 13% sul 2021". Se se si guarda ai mercati, "quello domestico, secondo mercato per il Chianti Classico, è quello che è cresciuto maggiormente, assorbendo il 22% del prodotto venduto. E proprio in Italia si ha anche un forte aumento del fatturato legato alla tipologia Gran Selezione (+14% rispetto al 2021)"continua il presidente."da alcuni anni il Consorzio investe sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative. Quest’anno il leit motiv di ogni attività di marketing e comunicazione sarà il Centenario del nostro Consorzio, il più antico d’Italia. Nel 1924 furono 33 i viticoltori, visionari, possiamo dirlo oggi a distanza di 100 anni, ad avere un progetto comune e decidere di creare il Consorzio. A distanza di un secolo, i soci del Consorzio sono diventati 500, ma gli obiettivi che ci accomunano sono gli stessi di allora. Proteggere il vino che nasce da un territorio altamente vocato e di rara bellezza e accompagnare i viticoltori nell’affrontare i mercati di tutto il mondo sotto l’insegna comune del Gallo Nero". Dei 500 soci di cui 345 aziende che fanno tutta la filiera del Gallo Nero, la distribuzione di genere vede la percentuale delle donne in azienda sfiorare la metà (44%). Tra queste si contano le proprietarie o comproprietarie di aziende vitivinicole, che sono in numero pari agli uomini. I ruoli di vertice sono ricoperti da donne nel 42% di casi, in cui però spesso vi è coincidenza con la proprietà, data la struttura spesso a conduzione familiare delle aziende chiantigiane. È il lato commerciale che vede una maggioranza femminile, come responsabile marketing / commerciale (60%), mentre il lato tecnico della produzione è ancora fortemente caratterizzato dal lavoro maschile: enologhe (16%) e agronome (16%).