
Il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi con Valdo Spini e Andrea Puccetti di Toscana. Spa
di Sandra Nistri
"Siamo in ritardo, se non dal punto di vista delle scadenze sicuramente da quello politico". Chiaro e dritto al punto il giudizio sullo stallo del centrosinistra per l’indicazione del candidato presidente per le prossime elezioni regionali pronunciato, ieri pomeriggio, dal presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Valdo Spini durante la presentazione dell’ultimo dei Quaderni del circolo Rosselli, ’Toscana Regione d’Italia’, nel palazzo comunale Fiorentino. Con lui Andrea Puccetti di Sviluppo Toscana SpA e il padrone di casa, il sindaco, Lorenzo Falchi, coordinati dalla capocronista de La Nazione di Firenze, Erika Pontini.
"Il candidato c’è – ha spiegato Spini riferendosi all’attuale Governatore Eugenio Giani – non capisco perché non lo si ufficializzi. Se da una parte per il centrodestra i tempi lunghi possono essere comprensibili visto che la scelta è frutto di una contrattazione nazionale, il centrosinistra avrebbe invece potuto dire già da molto: noi abbiamo il candidato quindi iniziamo a confrontarci, a parlare di programmi. Spero che questa sospensione venga meno. Non credo che la Toscana sia contendibile ma non si può mai stare del tutto tranquilli e certo questo ritardo non è positivo".
Da parte sua il sindaco Lorenzo Falchi, da mesi indicato come possibile e più che probabile candidato per il consiglio regionale nello schieramento più a sinistra, ha rincarato la dose: "Per quanto ci riguarda – ha detto – non abbiamo mai posto pregiudiziali e il ritardo nell’indicazione del candidato non può essere certamente addebitato a noi. Già alla fine della scorsa estate abbiamo chiesto di poter iniziare la discussione, non sul nome ma sui programmi e sui temi, ma è sempre accaduto qualcosa che ha fatto slittare le scadenze. Ora ci troviamo davvero con tempi stretti e il rischio è quello di perdere un’occasione. Chiaramente compete al partito che ha i maggiori consensi e che esprime l’attuale presidente, il Pd, fare chiarezza: certo, per quanto ci riguarda, il Pd non dovrà arrivare alla discussione dicendo noi abbiamo già deciso. Anche perché, se davvero si vuole dar vita a un campo largo, ci deve essere una discussione sui temi e alcuni punti fermi. Altrimenti si potrebbero anche vincere le elezioni ma poi si dovrebbe governare e le differenze potrebbero farsi sentire". Il sogno dichiarato di Falchi comunque è chiaro: "una Toscana spostata ancora più a sinistra che potrebbe diventare un laboratorio politico in vista dell’appuntamento delle elezioni nazionali del 2027". Tanti gli altri argomenti trattati durante la presentazione di ieri: dall’economia con un focus sull’attuale situazione di crisi del manifatturiero in Toscana e i danni ulteriori attesi per i dazi imposti dagli Stati Uniti alle infrastrutture. sia quelle reali come il nuovo aeroporto (pesantemente osteggiato proprio da Falchi) o la Fi-Pi-Li perennemente intasata a quelle "immateriali" come le ha definite Puccetti. Fino al tema caldo dell’ipotesi Cpr in Toscana e, in generale, della sicurezza. Che, è ormai sdoganato, non è più un ambito di esclusivo appannaggio della destra.