Generale festeggia i suoi cento anni agli Uffizi: "Per me è un sogno realizzato"

Giorgio Allori, testimone della seconda guerra mondiale, internato nei campi di prigionia nazisti, ha celebrato il traguardo nelle Gallerie con il direttore Eike Schmidt

Giorgio Allori agli Uffizi insieme al direttore Eike Schmidt

Giorgio Allori agli Uffizi insieme al direttore Eike Schmidt

Firenze, 17 maggio 2022 - Il generale Giorgio Allori, livornese, classe 1922, per festeggiare il suo centesimo compleanno aveva chiesto alla famiglia un regalo speciale: da appassionato di arte quale è sempre stato, dopo tanti anni è voluto tornare a visitare il suo museo preferito, gli Uffizi. Come non accontentarlo? E a fargli da guida è stato lo stesso direttore delle Gallerie, Eike Schmidt.

Agli inizi della sua carriera, dopo l'8 settembre 1943, appena uscito dall'Accademia Militare di Modena, Giorgio Allori non aderisce alla Repubblica di Salò e così viene fatto prigioniero e internato per oltre due anni nei campi di prigionia nazisti. Liberato alla fine della guerra torna in Italia, avanzando nella carriera militare fino a raggiungere il grado di generale. Per tutta la vita coltiva la passione per l'arte, culminata oggi nel giorno più speciale. "Questa passione la devo a mio padre Giulio - racconta il generale Allori - che di lavoro era bancario, ma nel tempo libero si dedicava alla pittura. Grazie a lui ho conosciuto gli Uffizi quando non avevo ancora dieci anni, quasi un secolo fa: era un luogo molto diverso da oggi, c'erano pochissimi visitatori".

Dopo numerose visite nel corso degli anni, dal lontano 1992 Giorgio non aveva più potuto visitare la Galleria, così per i cento anni di questa vita speciale non ci sono stati dubbi sul regalo da chiedere alla famiglia. Di fronte alla Nascita di Venere di Botticelli tra le persone in sala è scattato un applauso per l'eccezionale visitatore, che si è poi fatto un selfie con il direttore nel Terrazzo delle Carte Geografiche, davanti alla splendida veduta in pietre dure del porto di Livorno, la sua città.

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