
di Leonardo Bartoletti
Da una parte il dibattito e la soluzione della vicenda. Dall’altra una storia ricca, fatta di personaggi e radici bel salde nel tempo. La recente soluzione della vicenda relativa alla struttura ex Italcementi di Monsavano ha chiuso il dibattito sulla destinazione del fabbricato, aprendo nuove prospettive per gli anni a venire. Quello che rimane, ora, è la necessità di ricordare una storia poco raccontata. Quella dell’ingegner Emilio Speranza, fondatore della Sacci e, successivamente, della Società di cementi e calci di Monsavano, antenata delle aziende poi succedutesi sul territorio di Pelago. "Emilio Speranza era un uomo di grande valore - dice Roberto Baldini, ricercatore di archeologia industriale e per decenni nel mondo del cemento -. Un progettista come ne sono nati pochi, che dopo la Sacci ha trovato capitali, progettato e fatto nascere la fabbrica di Monsavano, oltre che numerose altre opere in giro per il mondo, non ultimi una serie di serbatoi di benzina in Venezuela". Tra poche ore inizia il 2022, in cui ricorreranno i 110 anni da quando "gli operai della Fabbrica del Cemento della Società di Cementi e Calci di Monsavano - così si chiamava allora - vollero offrire un banchetto, una statuetta in bronzo, una pergamena ed un libretto ricordo al loro Direttore, ingegner Emilio Speranza". Nato nel 1864 e scomparso nel 1919, Speranza era stato il fondatore della cementeria nel 1905.
"La festa in onore di colui che aveva avviato l’attività in Valdisieve - dice ancora Roberto Baldini - si svolse al Teatro Ernesto Rossi con, si racconta, la ‘sala sfarzosamente illuminata a luce elettrica per concessione gratuita della Società Toscana’. Con presenze e telegrammi da parte di grandi nomi dell’imprenditoria di allora". Industriali e notabili di Pontassieve, dal marchese Frescobaldi da Pomino al chimico farmacista Oreste Malesci dalle Sieci, fino al cavalier dottor Ettore Campani. "Il banchetto fu offerto dal trattore Giovanni Torrini - ricorda Baldini - con 220 invitati. La fabbrica di Monsavano si presentò piuttosto facilmente per l’adesione dei capitali, mentre richiese uno studio assai più lungo per la ricerca del materiale in posizione vantaggiosa all’industria". Storia, aneddoti ed origini di un sito produttivo che, per lungo tempo, ha rappresentato il cuore pulsante del territorio. E che, nei prossimi anni, sarà restituito a nuova vita.