REDAZIONE FIRENZE

Cattedropoli, l’altra inchiesta La Corte dei conti esamina i concorsi di Careggi e Meyer

Gli atti del procedimento penale appena chiuso sono stati trasmessi alla procura contabile: verifiche sulle presunte "finalità privatistiche delle risorse finanziarie disponibili".

Cattedropoli, l’altra inchiesta La Corte dei conti esamina i concorsi di Careggi e Meyer

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Gli atti della concorsopoli di Careggi e Meyer sono stati trasmessi dalla procura alla Corte dei conti, dove nel 2022 è stato aperto un fascicolo istruttorio per responsabilità erariale.

La richiesta della Corte dei conti risale al settembre scorso, ovvero a quando sulla stampa trapelarono le notizie circa la richiesta di misura interdittiva richiesta per uno dei concorsi del Meyer finiti sotto indagine. La trasmissione da parte della procura risale a novembre, ma per esigenze investigative, il sostituto procuratore Antonino Nastasi e l’aggiunto Luca Tescaroli, allora depurarono il fascicolo degli atti oggetto della richiesta di misura (in quel momento pendente). Ora, che agli indagati è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini, negli uffici di viale Mazzini potrebbero giungere ulteriori atti del vastissimo lavoro compiuto dalla guardia di finanza.

A mettere in moto i pm contabili potrebbero essere state alcune contestazioni mosse in particolare al dg del Meyer Alberto Zanobini, all’ex rettore Luigi Dei, all’ex prorettore Paolo Bechi e all’urologo Marco Carini. I quattro, nei confronti dei quali viene ipotizzata l’associazione per delinquere, avrebbero destinato a "finalità eminentemente privatistico" le "risorse finanziarie disponibili".

Ma il fascicolo della corte dei conti non è altro che una scossa di un vero e proprio terremoto che ha destabilizzato la sanità fiorentina e regionale.

Per l’onda lunga della tempesta giudiziaria, è stato licenziato dal governatore Eugenio Giani dalla sua carica di direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Rocco Damone. Ieri, con i suoi legali, i giuslavoristi Eugenio Pelosi e Irenze Lenzi, che si sono aggiunti al penalista Francesco Maresca, Damone ha iniziato la sua battaglia dinanzi al tribunale del lavoro. Nel frattempo, però, dopo averlo sfiduciato, Giani lo ha sostituito con la nuova dg Daniela Matarrese.

Resta in sospeso il ruolo di Zanobini. Interdetto per tre mesi dal gip (ma la procura chiederà una revisione al rialzo della portata della misura il prossimo 8 maggio, al tribunale del Riesame), per il momento è al suo posto, pronto a rientrare alla scadenza dei tre mesi fino al termine del suo incarico, cioè settembre. Ma nei giorni scorsi la procura, ha recapitato a Giani, a titolo conoscitivo, anche il provvedimento che inibisce Zanobini.