
Lo studio dell'Università di Firenze
Firenze, 5 maggio 2025 - Il castoro eurasiatico (Castor fiber) ha un impatto molto positivo sulla cura del territorio e può essere classificato come un importante 'ingegnere dell'ecosistema'. E' quanto emerge da uno studio condotto dall'Università di Firenze e dall'Associazione italiana per l'ingegneria naturalistica. Federico Preti, presidente nazionale dell'Associazione italiana per l'ingegneria naturalistica e docente di Idraulica dell'Università di Firenze, spiega che "ciò è dovuto alla sua capacità di modificare gli habitat ripariali attraverso l'abbattimento di alberi per nutrirsi e per la costruzione di dighe e tane. Lo studio che, illustreremo a Milano nella Conferenza nazionale dell'associazione il 12 Maggio, esamina gli effetti delle attività del castoro sulla vegetazione riparia e sulla scabrezza idraulica delle sponde durante i primi anni successivi al loro insediamento lungo i fiumi in Toscana (Italia centrale)".
"Sono stati condotti rilievi di campo tra il 2022 e il 2024 su tre corsi d'acqua toscani, ovvero i fiumi Ombrone, Merse e Tevere - aggiunge in una nota -, per valutare i cambiamenti nelle caratteristiche del popolamento arboreo indotti dall'attività dei roditori. Ad oggi, i risultati mostrano che i roditori insediatisi per primi hanno ridotto la densità degli alberi e influenzato selettivamente la distribuzione del diametro degli alberi ripariali, con una preferenza per diametri compresi tra 3 e 7 centimetri. La scabrezza delle sponde è leggermente diminuita, così come la scabrezza composita dell'intera sezione trasversale". Pertanto, conclude, "la presenza di castori non aumenta il rischio idraulico nelle aree indagate. Questa ricerca contribuisce a una migliore comprensione degli effetti idraulici dei castori sulle fasce ripariali, supportando così il loro ruolo nella gestione fluviale più naturale e nella mitigazione del rischio".