
Sei denunciati tra cui 4 calciatori del Fiesole e 2 spettatori a una settimana dalla partita delle vergogna Fiesole-Rondinella juniores sfociata mezz’ora dopo il fischio finale in un’aggressione a giocatori, dirigenti e accompagnatori biancorossi appena fuori dagli spogliatoi del ’Poggioloni’ alle Caldine. I carabinieri guidati dal maggiore Antonino Piccione e dal maresciallo della Stazione di Fiesole hanno chiuso così la prima tornata di una indagine suscettibile di ulteriori sviluppi. Venerdì sera hanno redatto i verbali di identificazione, elezione di domicilio e nomina dei difensori di fiducia nei confronti dei primi indagati per i fatti di sabato 30 ottobre. I sei dovranno rispondere di percosse e lesioni personali con 2 aggravanti: essersi aggiunti a più persone (20-30) e durante una manifestazione sportiva. Già avviata in Questura la procedura nei confronti dei presunti responsabili per i Daspo sportivi. E’ il questore a firmarli su un’informativa degli uffici competenti.
I denunciati sono nati tutti tra il 1998 e il 2002. Tra i due spettatori coinvolti c’è un quinto tesserato Figc (nato nel 2001), del Calenzano. Gli accertamenti continuano per identificare l’intero manipolo di aggressori.
Così i carabinieri hanno sintetizzato genesi e fase cruciale della vicenda; dal decisivo rigore in extremis fischiato a favore degli ospiti (0-1 il risultato finale), al tafferuglio che ha indotto l’arbitro a espellere due biancoverdi del Fiesole e il portiere ospite.
Gli animi a quel punto sembravano essersi calmati. Solo in apparenza, però. "Tutti i giocatori avevano raggiunto gli spogliatoi. Dopo essersi preparati – scrivono i carabinieri – i calciatori della Rondinella accompagnati da genitori e familiari erano usciti dall’impianto dove un un folto numero di persone, posizionate e raggruppate tutte su un lato della strada, aveva iniziato ad inveire contro di loro: provocazioni verbali e sputi per poi passare alla vie di fatto nei confronti di due giocatori della Rondinella che, colpiti con un bastone e un casco, riuscivano ad allontanarsi. I due erano poi dovuti ricorrere alle cure mediche per lesioni guaribili in 3 e 7 giorni.
"Coinvolti pure – si legge nella nota rilasciata dal Comando provinciale dell’Arma – l’allenatore della Rondinella (5 giorni di prognosi) e la madre di un giocatore. Allontanatasi velocemente con il figlio verso la propria macchina, veniva urtata su un fianco". La donna era caduta, senza serie conseguenze.
Nessuna delle persone colpite e poi curate, ascoltate dagli investigatori, ha per ora formalizzato denunce. Ma le circostanze sono perseguibili d’ufficio, proprio in ragione delle aggravanti contestate. Non si esclude chele vittime decidano di querelarsi entro i termile di legge.
Le indagini – coordinate dalla procura – continuano, orientate a identificare in modo compiuto gli altri soggetti coinvolti.
In parallelo all’indagine della procura ordinaria continua quella della procura federale che ha già sentito, per più di un’ora e mezza la testimonianza del presidente della Rondinella, Lorenzo Bosi. Il numero uno biancorosso ha raccontato i fatti di sabato 30 sui quali aveva sollecitato una immediata risposta per individuare i responsabili. Nessuna conferma invece all’ipotesi di episodi e vicende pregresse che avrebbero fatto da ulteriore innesco.
giovanni spano