Case popolari, aggressione agli assessori

Una coppia non apprezza l’alloggio che gli viene assegnato e va in Comune per protestare. Poi urla, sputi e minacce di morte

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di Paolo Guidotti

Minacce di morte, urla, sputi: è accaduto ieri mattina in municipio a Borgo San Lorenzo. Vittime dell’aggressione due assessori, Carlotta Tai, deleghe ai Servizi sociali e ai tributi, e Alessandro Galeotti, al Personale. "Ho sentito gridare nella stanza di Carlotta – racconta Galeotti –, ho bussato, sono andato a vedere, la cosa sembrava sotto controllo, visto che in ufficio c’era anche una dipendente". Poi però le urla continuavano, Tai è uscita dall’ufficio, insieme a una coppia che era venuta in Comune per un problema sociale impellente, avendo lo sfratto esecutivo il 13 luglio.

La famiglia, di origini kossovara, aveva ottenuto un alloggio, ma pare non fosse di loro gradimento. La cosa è degenerata rapidamente: l’uomo gridava contro l’assessore Tai, Galeotti si è frapposto: "Ho cercato di proteggere Carlotta – dice Galeotti –. Sono stati momenti difficili, non devi accettare le provocazioni, ma lo guardavo negli occhi per fargli capire che non avevamo paura e doveva cambiare atteggiamento".

A quel punto l’uomo, di stazza robusta, se l’è presa anche con lui, lo ha spintonato, e gli ha sputato in faccia. Mentre la Tai è stata minacciata di morte, poi con la mano le ha fatto il segno della pistola puntata in faccia. Il parapiglia si è svolto nell’atrio del municipio, davanti alla stanza del sindaco, ed è durato a lungo: sono accorsi numerosi dipendenti, poi la polizia municipale e i carabinieri. Alla fine l’uomo si è in parte ricomposto, non prima di avere ancora minacciato l’assessore Galeotti, promettendogli qualcosa per "quando ti trovo fuori…"

Il sindaco Paolo Omoboni è preoccupato: "Siamo ancora tutti sotto shock. Ringrazio le forze dell’ordine, polizia municipale e carabinieri, intervenuti per calmare questa persona. Oggi gli amministratori rischiano anche per cose sulle quali non hanno specifiche competenze. Purtroppo c’è in giro un clima d’odio e di disprezzo verso la pubblica amministrazione, clima che contribuisce a episodi come questi, davvero spiacevoli." Omoboni aggiunge un rammarico: "Abbiamo sempre concepito il nostro municipio come una casa aperta a tutti, dove le persone possono entrare senza alcun filtro. Perché si vive in una comunità dove ci si conosce tutti. Ma questi episodi fanno male, e sono gravissimi".

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