Case Passerini, ultimo atto. L’inceneritore non si farà più

In questi giorni sarà firmato il protocollo che formalizza la mancata realizzazione. I tempi della burocrazia.

Case Passerini, ultimo atto. L’inceneritore non si farà più

Case Passerini, ultimo atto. L’inceneritore non si farà più

Si avvia a conclusione il lunghissimo capitolo del fu-progetto dell’inceneritore a Case Passerini. In questi giorni sarà firmato il protocollo che formalizza la non realizzazione. La burocrazia allunga i tempi di una decisione già presa nel 2020, quado dopo anni di ricorsi e proteste un protocollo d’intesa fra Regione, Ato e Alia recepito anche in una delibera regionale aveva dato l’addio definitivo all’ipotesi dell’impianto. Ma tra burocrazia, accordi e nuove partite urbanistiche, la storia non è conclusa, almeno formalmente. Questa settimana l’assessore Monia Monni ha proposto una delibera che ribadisce il no all’impianto, includendo anche la valutazione del progetto di trasformazione urbanistica da parte di Alia. Sono trascorsi più di 20 anni dalla prima ipotesi di costruire a Case Passerini un inceneritore per smaltire 185mila tonnellate di scarti. Del 2005 è il primo protocollo d’intesa per costruire l’impianto a fronte di varie misure compensative. La Q.Thermo vinse la gara nel 2012 puntando a realizzarlo in 1000 giorni. Ma non aveva fatto i conti con lo stop del Tar di fronte ai ricorsi di Wwf, Italia Nostra e Forum ambientalista, ai quali poi si è aggiunto lo stesso Comune. La ditta passò al Consiglio di Stato, ottenendo lo stesso risultato: confermato nel 2018 il no, annullata l’autorizzazione. Nel 2023 Sesto ha restituito alla Città Metropolitana i soldi degli espropri.