Firenze, sgomberata abitazione: tra gli occupanti sei sono positivi al Covid

Trasferiti in un albergo sanitario

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Firenze, 6 gennaio 2022 - Sgomberata nella giornata di ieri un'abitazione occupata in via Lanzi a Firenze, di proprietà di un ordine religioso di suore. Oltre una decina, secondo quanto spiegato dalla polizia intervenuta con volanti e digos, le persone, collegate al Movimento di lotta per la casa, riuscite a entrare nell'appartamento che hanno poi dovuto abbandonare: tra loro anche sei casi positivi al Covid, compresi tre bambini, asintomatici, poi trasferiti in un albergo sanitario.

Già scattate alcune denunce per l'occupazione. La polizia è intervenuta a partire dalle 18, dopo la segnalazione di un cittadino su un sospetto via vai dall'appartamento. Le operazione per lo sgombero si sono poi concluse intorno alle 23 senza problemi di ordine pubblico.

“I nostri Servizi sociali sono intervenuti appena interpellati dalle forze dell’ordine - ha detto l’assessore Sara Funaro -, le quali hanno dimostrato ancora una volta attenzione per i soggetti fragili: tra i fuoriusciti erano presenti infatti tre minori con la madre. Ringrazio la Direzione Servizi sociali del Comune, la Società della salute e tutti gli altri operatori che collaborano con la Direzione e che sono intervenuti, operando con grande sensibilità e professionalità per garantire l’assistenza e il rispetto delle procedure Covid. Adesso, in quanto positivi al Covid, le sei persone potranno essere curate e tutelate”.

Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, secondo i quali «l'episodio di ieri ci parla di un approccio legalitario che mette in discussione bisogni essenziali delle persone».

«Ieri, calato il sole, calate le temperature, sotto una pioggia scrosciante, si è ritenuto che quell'occupazione, iniziata a Natale, fosse in flagranza. Quindi il Comune non ha doveri. Anche se sappiamo che alla fine è stato interessato, perché legge o non legge, le vite delle persone sono reali, non sono numeri. Ieri abbiamo sentito tutta la necessità di una politica diversa, che non fa finta che tutto vada bene, che non si concentra sul 'salvare lo shopping' mentre ci sono persone in condizioni di marginalità di cui non ci si fa carico come collettività, non con la carità, ma prendendo atto che sono parte delle nostre città». 

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