A questo punto l’auspicio è che il problema sia risolto dalle temperature più miti attese nelle prossime settimane ma i medici e i pazienti degli ambulatori all’interno della Casa della Salute in via Roma a Calenzano hanno vissuto un’estate difficile. Colpa dell’impianto di condizionamento fuori uso nella parte degli ambulatori che ha portato ai malori di alcuni dottori: "Stiamo segnalando il disagio alla Asl da molto tempo – dicono i medici – almeno dal giugno dell’anno scorso ma non sono state trovate soluzioni. L’unica è stata quella dell’invio di ventilatori che, però, non hanno assolutamente risolto il problema. Ci era stato assicurato, nei giorni scorsi, che sarebbero stati forniti dei condizionatori portatili ma così non è stato".
Il risultato è che, in una estate da record per il caldo torrido, assistere e visitare pazienti per i cinque medici di medicina generale presenti è stata una vera odissea: "I pazienti in sala d’attesa – dicono – hanno potuto in parte usufruire dell’aria condizionata che arrivava dall’altra ala ma negli ambulatori, con la porta chiusa, si è arrivati a temperature di 40 gradi. Probabilmente si tratta di un problema strutturale ma in ogni caso la questione deve essere risolta, non si può continuare così". Senza contare che in inverno si verifica la situazione opposta con il freddo pungente negli ambulatori. Sulla vicenda il capogruppo calenzanese della Lega Daniele Baratti comunica di avere già richiesto la convocazione della commissione consiliare competente ma la data della riunione non è stata fissata. Intanto l’Azienda Usl Toscana Centro, contattata, si scusa con i sanitari ed utenti per i disagi e fa sapere che sono già stati effettuati numerosi sopralluoghi per cercare di risolvere il problema. Le verifiche hanno riguardato sia i terminali interni sia l’impianto di pressurizzazione centralizzato e, in entrambi i casi, non hanno evidenziato criticità tali da non consentire il corretto funzionamento dell’impianto. L’attenzione si è quindi spostata sulla distribuzione condominiale la cui progressiva occlusione può avere compromesso la corretta funzionalità dell’impianto.
Sandra Nistri