di Lisa Ciardi
L’inflazione continua a farsi sentire, anche a Firenze, sia pur con qualche primo segno di rallentamento fra maggio e giugno. I dati emergono dall’ufficio comunale di statistica di Palazzo Vecchio che ieri ha elaborato gli indici dei prezzi al consumo in base alla rilevazione di giugno.
Nel complesso si registra un aumento dell’1,4 dei prezzi su base mensile e dell’8,3% sui dodici mesi (contro un +1,2% e +8% indicati da Istat a livello nazionale, con una leggera differenza legata probabilmente al maggior dinamismo fiorentino nel turismo).
Analizzando le macro categorie, colpisce il balzo in avanti di servizi ricettivi e ristorazione, con un +3,7% di variazione congiunturale mensile e +6,8 di variazione tendenziale annuale.
A seguire troviamo poi i trasporti con +3,4 (mensile) e +13,9 (annuale); prodotti alimentari e bevande analcoliche con +1,3 mensile e +9,5 annuale; abitazione, acqua, elettricità, combustibili con +1,2% fra maggio e giugno e un considerevole +27,2% annuale. Nessuna variazione mensile per abbigliamento e calzature, sanitari, salute e istruzione, mentre l’unico segno meno fra maggio e giugno è quello delle comunicazioni con -0,3 (-3,5 annuale).
"Siamo ancora di fronte a una dinamica inflattiva pronunciata – spiega Enrico Conti, consigliere speciale del sindaco Nardella per la statistica - anche se nell’ultimo mese abbiamo registrato un rallentamento. Non si tratta di una tendenza locale ma generale, determinata soprattutto dal rialzo dei costi dell’energia. Non a caso aumentano molto gli alimenti sui quali incidono i costi di trasporto e conservazione. Nel turismo poi, registriamo un incremento influenzato dalla ripresa dei flussi. Purtroppo stiamo andando verso i peggiori scenari possibili fra quelli tratteggiati da Irpet. Il rialzo dei prezzi va a incidere sui redditi delle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, aumentando le disuguaglianze".
Entrando nel dettaglio, sono in diminuzione fra maggio e giugno il pesce e i prodotti ittici (-0,2% su base mensile, +11,9% su base annuale), la frutta (-2,5% e +15,3%) e i vegetali (-0,6%, +12,4%).
In aumento le carni (+2,5% rispetto a maggio 2022, +6,7% rispetto a giugno 2021), il latte, formaggi e uova (+3,1% su base mensile) e il pane e cereali (+2,7% mensile e +9,1% annuale). In aumento i vini (+1,5% e +5,1%).
Sale ovviamente com’è noto per l’energia elettrica (si registra un +5,3% mensile, +85,8% annuale), insieme agli affitti per l’abitazione principale (+0,1% e +1,5%).
In diminuzione il gas (-0,2% rispetto a maggio 2022, +65,4% rispetto a giugno 2021). Aumentano i beni non durevoli per la casa (+2,4% e +6,8%), mobili e arredi (+0,5% e +10,1%) e i grandi apparecchi domestici (+2,5% e +6,0%).
In aumento il trasporto aereo passeggeri (+23,8% mensile e +90,4% annuale), la manutenzione e riparazione di mezzi privati (+0,1% e +8,2%), le automobili (+0,3% e +4,6%), carburanti e lubrificanti (+7,8% e +28,8%). In diminuzione gli apparecchi telefonici e telefax (-1,2% su base mensile e -11,7% annuale).
Segno più inoltre per gli animali domestici e relativi prodotti (+2,1% e +7,9%), pacchetti vacanza (+2,2% e -4,5%), apparecchi fotografici e cinematografici (+5,2% e +21,7%).
Salgono ristoranti e bar (+0,5% e +2,7%), così come i servizi di parrucchiere, i trattamenti di bellezza (+0,6% e +3,0%) e i prodotti per la cura della persona (+2,2% e +0,7%).