GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Carletti: "Nomadi sempre, in nome di Daolio"

Torna lo storico gruppo che dopo 60 anni di musica e con generazioni di fan è più che mai seguito. Appuntamento al Tuscany Hall giovedi

di Giovanni Ballerini

Sono sulla scena da 60 anni e non hanno mai smesso di cantare con intensità, immediatezza e semplicità i sentimenti della gente, le aspirazioni ideali del pubblico di varie generazioni che li applaude in ogni concerto. Il nuovo tour teatrale, Ma che film la vita, vede i Nomadi protagonisti giovedì alle 21 al Tuscany Hall con un repertorio senza tempo. La band di Novellara abbraccerà i suoi fan con due ore e mezza di un live che immancabilmente si trasformerà in un happening.

Carletti, fondatore del gruppo, che concerto proporrete?

"Racconteremo la nostra storia. Ma, visto che riproporre 360 canzoni è impossibile daremo spazio a quelle che ci rappresentano di più, ai brani che, secondo noi, i fan del sound nomade gradiscono e a quelli che ci hanno fatto conoscere dal pubblico. Pensiamo di fare una trentina di pezzi partendo dai nostri brani storici per una scaletta che guarda al presente e lancia uno sguardo al futuro".

Ci saranno anche i brani di Solo esseri umani?

"E’ un album uscito quasi un anno fa e, anche se quando l’abbiamo scritto non lo sapevamo, rispecchia un po’ come tematiche il momento che stiamo vivendo oggi. Ai tempi di guerra e di covid non è così facile cantare canzoni spensierate. Ci stanno, perché non dobbiamo chiuderci in noi stessi, ma i Nomadi hanno sempre raccontato la vita per quello che è. E continuano a farlo".

Non a caso avete chiamato il tour Ma che film la vita?

"Il titolo è lo stesso dal nostro ultimo album live fatto insieme ad Augusto Daolio. E’ anche il titolo di una canzone che aveva scritto 30 anni fa, un anno prima che se ne andasse. Quel brano era quasi un testamento in cui ha voluto ringraziare la vita, il mondo che ci circonda. Essendo un album che ci rappresenta lo eseguiamo quasi per intero, è un modo per ricordare Augusto e la nostra storia".

Ci sarà spazio per la comunicazione con il pubblico?

"Come sempre. Leggeremo tutti i biglietti che ci passano, daremo voce alla gente perché il pubblico è parte di ogni nostro live".

Quanti siete sul palco?

"In sei. Alla voce c’è Yuri Cilloni, che è con noi dal 2018. Un bravo ragazzo, un reggiano come me che è il terzo vocalist dei Nomadi, dopo la scomparsa di Augusto. Ci vuole coraggio a fare propria quell’eredità creativa, ma siamo contenti di questo ragazzone che ha preso confidenza con le canzoni e, con la sua voce potente e intensa, sa farsi valere e prendere bene per mano il popolo nomade che ci segue da sempre".