
In foto Valeria Vitrani, una delle due vicedirettrici, assieme alla collega Valentina Angioletti (foto Germogli)
Firenze, 30 maggio 2025 – Dirigere Sollicciano non è un lavoro per tutti. I problemi nuovi si aggiungono alle ferite aperte. La popolazione carceraria aumentano e i posti a disposizione diminuiscono. Il penitenziario di Firenze conta circa 540 detenuti, di cui quasi l’80% stranieri, che a causa di lavori nelle celle e sezioni inagibili si trovano in soprannumero. Ci sono poi i ben noti dossier aperti – carenza infrastrutturale, il consumo di droga all’interno, il posto di direttore ancora vacante – e i nodi di tutti i giorni da sbrigare. Di tutto ciò abbiamo parlato con le due giovani vicedirettrici in carica, Valentina Angioletti e Valeria Vitrani.
Dottoresse, quanti sono ad oggi i ’posti’ non agibili del carcere?
“Sono circa un centinaio. Perché c’è la sesta sezione totalmente inagibile, dopo la rivolta di luglio, e altre celle sparse nei vari blocchi che sono state chiuse perché non idonee per la problematiche delle infiltrazioni”.
La situazione che avete trovato a Sollicciano è davvero così drammatica?
“Le problematiche ci sono, nono è un segreto. Quella maggiore è legata all’infrastruttura. In particolare alla presenza di infiltrazioni di acqua. Dal nostro lato, intanto, possiamo affermare che per ciò che ci riguarda, ovvero la manutenzione ordinaria, stiamo facendo il possibile”.
Qualche esempio...
“Abbiamo risistemato la prima sezione con le nostre forze, perché chiaramente ci sono i vari livelli di competenza. Attualmente sono in fase di avvio ulteriori interventi di edilizia e idraulica nel quarto blocco, mentre si sono concluse le opere di sostituzione degli infissi in un’altra sezione, appannaggio però del Mit. Stiamo cercando di rispondere alle giuste doglianze dei detenuti”.
I lavori del 2023 che non hanno risolto il problema delle infiltrazioni, sono stati ripresi?
“C’è un contenzioso in atto, e la competenza è del Dipartimento in quanto ’macro lavoro’ con un importo elevato. I lavori sono comunque bloccati, ma ci hanno assicurato che riprenderanno”.
Quanto al personale: persiste la carenza di organico?
“Su questo profilo siamo in grave sofferenza. In ogni area: soprattutto quella contabile e trattamentale. Per gli agenti di polizia penitenziaria va leggermente meglio: a marzo sono arrivati 50 agenti, è vero anche che altrettanti sono andati via per trasferimenti, però la situazione è stata equilibrata”.
Ci sono già stati due suicidi da inizio anno: com’è gestita la sezione di salute mentale di Sollicciano?
“Per quello che abbiamo potuto vedere in questi mesi, in maniera adeguata. Ci sono medici validi, con i quali ci confrontiamo ogni settimana sui casi critici e attenzionati che vengono valutati in equipe per capire quali sono le misure da adottare”.
C’è stato anche un morto per overdose...
“C’è un problema con la presenza degli stupefacenti. Arriva dall’esterno, chiaramente, ed è complicato arginare il fenomeno. In due casi sono stati intercettanti anche dei droni con i quali si tentava di introdurre droga. Non è solo questione di stupefacenti, ma anche di abuso farmaci. È un’altra forma di dipendenza altrettanto pericolosa. Noi facciamo tutto il possibile, e non ci sono omissioni”.
Nuovi progetti con l’esterno in vista?
“Un’iniziativa, avviata anni fa dalla ex direttrice Tuoni, sta per vedere la luce. È in collaborazione con le biblioteche fiorentine, e vedrà l’inserimento di una rete internet che permetterà la consultazione dei contenutiti multimediali anche dai detenuti. Manca solo il nulla osta del Dap. Stiamo lavorando anche per dei corsi di gelateria per la sezione femminile”.