REDAZIONE FIRENZE

Caos Mondo Convenienza Lo sciopero si infiamma

Nuovo scontro davanti al magazzino di via Gattinella a Campi Bisenzio. Molti i tentativi di sgombero dei protestanti, ma il picchetto continuerà.

Caos Mondo Convenienza Lo sciopero si infiamma

Più di un tentativo di sgombero, ma lo sciopero va avanti a oltranza. Davanti al magazzino di "Mondo Convenienza" di via Gattinella a Campi Bisenzio, da martedì scorso, è in corso il picchetto dei facchini, montatori e autisti della società che ha in appalto il servizio di consegna per conto dell’azienda di mobili. E la giornata di ieri è stata particolarmente ‘calda’. Già all’alba, l’azienda ha tentato di fermare la protesta richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e sul posto sono arrivati la polizia di Stato e i carabinieri della Compagnia di Signa. L’azienda ha fatto arrivare, probabilmente da altre sedi, alcuni lavoratori per riprendere l’attività. Ma il gruppo in sciopero – circa 30 persone tutte di nazionalità straniera – ha bloccato l’uscita dei furgoni mettendosi a terra e creando una barriera umana. Sono volate parole di troppo tra chi voleva lavorare e chi invece protestava per i propri diritti e le forze dell’ordine hanno tentato, invano, di sciogliere il picchetto. All’ora di pranzo un nuovo tentativo di sgombero. "Ancora una volta lavoratori attaccati, presi di peso e trascinati sull’asfalto durante una protesta sindacale assolutamente pacifica" denuncia pubblicamente Luca Toscano, coordinatore SiCobas per l’area di Prato e Firenze. "Tutto per consentire l’uscita dei furgoni per le consegne, mentre l’azienda ha portato personale esterno per sostituire i lavoratori in sciopero continuando a rifiutare qualsiasi tipo di interlocuzione con il sindacato. Tra i lavoratori alcuni hanno accusato malori e subito contusioni. Uno di loro è stato portato al pronto soccorso" aggiunge il sindacalista. Ma la protesta è continuata. "I lavoratori denunciano salari da fame, turni massacranti e l’assenza delle misure minime di sicurezza: tutto ciò non può trovare come risposta quella dei reparti antisommossa" continua il sindacato. "Tanto più se tutto questo accade in un azienda già a processo al Tribunale di Bologna per i reati di caporalato, sfruttamento ed intermediazione illecita di manodopera" spiegano i SiCobas ricordando che "sono passati almeno nove anni da quando, anche qui a Campi, i lavoratori hanno iniziato a denunciare l’inferno di chi lavora negli appalti. Per questo il sindacato e i lavoratori sono determinati ad andare fino in fondo nella lotta. Lo sciopero ed il picchetto continueranno a oltranza".

Barbara Berti