BARBARA BERTI
Cronaca

"Canto la libertà. L’ispirazione? In camera"

Ilaria Rastrelli partecipò giovanissima a X Factor: "Ad altri talent ho detto no. Nel nuovo disco tutta la mia determinazione"

di Barbara Berti

"Victoria Cabello mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha aperto un mondo fantastico". Parola della cantautrice fiorentina Ilaria Rastrelli che nel 2014 partecipò a X Factor classificandosi terza sotto la guida dell’attrice e conduttrice nata a Londra. A distanza di sei anni, la 22enne originaria di San Mauro a Signa ma ora residente a Montelupo, continua a fare musica ed è pronta a lanciare il suo primo disco. Ma il ricordo del talent è ancora ben impresso nella sua testa e nel suo cuore.

Ilaria, sta seguendo le nuove puntata del talent di Sky?

"Sì e sono contenta della partecipazione di tanti toscani. I ragazzi sono bravi e coraggiosi visto che esibirsi senza pubblico, davanti a quattro giudici che ti puntano gli occhi addosso non è facile".

Le piacciono i giudici di questa edizione?

"Mika c’era anche nel 2014 e Manuel Agnelli ho avuto modo di conoscerlo: entrambi sono eccezionali. Non ascolto Hell Raton ed Emma ma devo ammettere che come giudici li trovo preparati e grazie a questa diversità di generi sul palco arrivano tante novità interessanti".

Il suo giudice del cuore?

"Victoria (Cabello, ndr), non ho dubbi! Anche a distanza ha continuato ad aiutarmi e supportarmi. Grazie alla sua professionalità ho scoperto e apprezzato canzoni e cantanti che prima non conoscevo".

Tornerebbe sul palco di X Factor o di un altro talent?

"L’avventura in tv è stata fantastica, X Factor l’ho cercato e voluto con tutta me stessa. Ad altri talent ho detto no perché preferisco fare nuove esperienze".

Cosa è rimasto di quella 16enne timida che cantava ‘My Name’?

"La determinazione nel coltivare il mio sogno. E finalmente ci sono riuscita: è pronto il mio primo album autoprodotto, spero possa uscire nei primi mesi del 2021 ma con questa situazione sanitaria è tutto fermo. Mi auguro quanto prima di tornare su un palco perché il contatto col pubblico mi manca tantissimo".

Di cosa parla l’album?

"È un disco scritto e pensato in camera sulle sensazioni di libertà di pensiero e di espressione e come queste si possono ricreare anche fuori dalla propria ‘comfort zone’".

Come nascono le sue canzoni?

"Solitamente mi piace scrivere mentre viaggio in treno, che uso anche per spostamenti brevi, mentre quando guido mi vengono in mente le melodie. Ma alla fine è nella mia camera che rimetto in ordine le idee. Quando scrivo i testi mi sembra di fare un cruciverba: scrivo, cancello, riprendo delle frasi, le modifico, filtro le parole. Desidero che i miei testi arrivino dritti al cuore".