Camminare nel bene non è difficile

Don Francesco

Vermigli

Camminare nel bene non è una cosa lontanissima da noi. Spesso ci rassegniamo all’idea che la nostra vita sia confusa e senza una meta e senza un sentiero che ci porti dalla parte giusta; ma in realtà basterebbe saper guardare.

E scopriremmo che la via del bene, della sapienza, delle relazioni buone, della costruzione di un mondo più pacifico e sano… è lì, a portata di mano.

Basta vederlo.

Basta volerlo.

Non aveva visto e non aveva voluto la via del bene un uomo ricco, che, una volta morto, si ritrova poi tra i tormenti dopo una vita opulenta.

E’ questo il racconto che Gesù fa nel Vangelo di oggi (Luca 16,19-31). Quell’uomo si preoccupa dei propri fratelli e chiede ad Abramo l’impossibile: tornare sulla terra per metterli in guardia, perché si convertano. Ed è a questo punto che Abramo, nel racconto che ci fa Gesù, dice che non crederebbero neppure ad un uomo risorto, se – avendo ricevuto gli insegnamenti di Mosé e dei profeti – non si sono convertiti. La via del bene, si diceva, non è lontana da noi.

Bisogna cercarla, con occhi attenti e pronti.

Bisogna volerla, con una volontà che vuole il bene e rifiuta il male.

Abbiamo la via giusta a portata di mano, ma se siamo accecati dagli inganni della vita, magari il bene non riusciamo a vederlo.

La conversione, una vita nuova, un modo nuovo di avere relazioni con gli altri non chiede qualcosa di prodigioso e di stupefacente.

Chiede ogni giorno di scegliere la cosa giusta, confidare, sperare, ripartire.

Passo dopo passo, come una persona che ha trovato la strada giusta e non la vuole più lasciare.

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