'Multata e umiliata sul bus'. La denuncia di un’anziana

La sorella della donna si è rivolta all’Aduc e ha scritto a Renzi e Nardella. L’Ataf replica: "Nessun abuso, erano sedute e non avevano ancora timbrato"

Anziana (Foto d'archivio Artioli)

Anziana (Foto d'archivio Artioli)

Firenze, 22 gennaio 2020 - «Sono rimasta malissimo, sia io e ancora di più mia sorella, che aveva le lacrime agli occhi. Non si può trattare così una donna anziana e malata». Si sfoga Armida Nardi, la sorella della signora di 77 anni che il 10 gennaio scorso, a bordo della linea 20, in prossimità di piazza San Marco, è stata multata da un controllore Ataf. Armida, indignata per quanto accaduto alla sorella, si è rivolta ad Aduc per presentare un ricorso all’azienda di trasporto pubblico locale. 

Secondo il racconto delle due donne, la signora, invalida perché affetta da una grave malattia degenerativa, cammina male ed è costretta spesso a stare a casa. «Solo ogni tanto – spiega la sorella, che ha scritto al sindaco Nardella, all’assessore Giorgetti e a Matteo Renzi – va in centro per rivedere la sua Firenze e per lei è una gioia». Ma questa volta la signora è tornata a casa in lacrime. «Si sente un peso – dice Armida – ma non è così. Glielo ripeto sempre. Lei cammina ancora, ma per sedersi, ad esempio, deve essere presa in collo. Ed è quello che ha fatto la sua amica, prima di andare a timbrare il biglietto». Accompagnata e aiutata dall’amica spagnola, la 77enne, lo scorso 10 gennaio, è salita sull’autobus dalla porta centrale per raggiungere i posti riservati ai disabili. Giusto il tempo di sistemarla a sedere e l’amica, prosegue il racconto delle due donne e di Aduc, si dirige verso l’obliteratrice con un mazzetto di biglietti in mano. Le porte si erano appena chiuse, quando un controllore Ataf le multava entrambe per non aver timbrato il biglietto.

Non solo, incalza Armida, «ma il trattamento ricevuto è stato umiliante. Il controllore ha detto a mia sorella che, visto che aveva tutti questi problemi, anziché andare in autobus avrebbe fatto meglio a farsi portare in giro dai servizi sociali». Un racconto, questo, che però non corrisponde alla versione dei controllori di Ataf. Secondo quanto riferito, infatti, i verificatori sono saliti sull’autobus non alla fermata di piazza San Marco, dove sono salite le due donne, ma a quella successiva, in via Venezia. Hanno atteso che il mezzo chiudesse le porte e ripartisse per iniziare a controllare i titoli di viaggio. E le due signore, nonostante avessero avuto tutto il tempo per farlo, erano ancora sedute e non avevano timbrato i biglietti. E’ stato solo quando i controllori hanno iniziato a chiedere ai passeggeri di mostrare il titolo di viaggio che l’amica della signora disabile si è alzata dal suo posto e si è diretta alla macchinetta. Di qui le multe fatte dai controllori. Pur dispiacendosi per l’accaduto, hanno fatto il loro dovere. Non solo, ma i due dipendenti Ataf, spiega l’azienda, hanno ricordato alle due donne che le persone disabili hanno il diritto di viaggiare gratis sugli autobus urbani. Basta che facciano un abbonamento, che è appunto gratuito per i disabili.

Monica Pieraccini

 

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