GIULI
Cronaca

Benvenuti nella casa del Brindellone

Apertura straordinaria della rimessa che ospita in via del Prato il carro di fuoco: una storia che risale al tempo delle Crociate

Il Brindellone e la Colombina

Firenze 26 marzo 2021 -  Lo scoppio del Carro è uno degli appuntamenti più sentiti, simbolo pasquale di pace e perdono. E ieri, giorno dell’Annunciazione, Capodanno fiorentino, è stata aperta la ’casa’ che custodisce tutto l’anno il Brindellone, a due passi da Porta al Prato, per essere fatto uscire nelle prime ore della mattina di Pasqua carico di fuochi artificiali ed essere condotto da due coppie di buoi bianchi fino al Duomo. Non capita tutti i giorni, di vedere il carro da vicino e infatti, pur contingentati, i visitatori non sono mancati. Lo spettacolo affonda le sue origini nell’estate del 1099 quando Goffredo di Buglione donò al capitano fiorentino Pazzino de’ Pazzi le tre preziose schegge del Santo Sepolcro - oggi conservate nella Chiesa dei Santi Apostoli - per essere stato il primo crociato a salire sulle mura di Gerusalemme.

Tornato a Firenze, il giovane capitano consegnò le pietre ai prelati della chiesa di Santa Maria Sopra Porta, che per il Sabato Santo distribuivano al popolo il fuoco sacro, ottenuto dalle scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre pietre. Nel Duecento, la dinastia dei Pazzi fece costruire in memoria dell’illustre antenato un carro riccamente addobbato che attraversava la città per consentire ai cittadini assenti alla funzione nella Cattedrale di accendere i ceri e le candele che avrebbero illuminato il focolare durante la Pasqua.

Nel 1515, su suggerimento dei Medici, il carro da itinerante diventò una postazione fissa davanti al Battistero allo scopo di distribuire idealmente a tutta la città il fuoco sacro attraverso mortaretti e fuochi d’artificio, ma i numerosi incidenti spinsero nel Seicento i Pazzi ad allestire un carro a tre ripiani più solido ed imponente: il Brindellone. Il nome deriva dall’antica festa della Zecca celebrata il 24 giugno in onore del patrono San Giovanni Battista. Il Brindellone - alto 11 metri e 60, lungo 3 metri e 40, dal peso di 40 quintali - ha sulle fiancate gli stendardi dei quattro quartieri storici fiorentini e su tutti i lati è cinto dal carico esplosivo; un cavo, teso all’altezza di sette metri da terra, collega la struttura alla navata centrale del Duomo fino a raggiungere una colonna in legno al centro del coro dove si trova appesa la ’Colombina’, un impasto di gesso e cartapesta a foggia di candida colomba, con un ramoscello d’olivo nel becco che simboleggia lo Spirito Santo. In tempi normali, L’arcivescovo, dopo aver benedetto il carro, il Corteo storico della Repubblica Fiorentina e le autorità civili, officia la funzione pasquale e al momento del canto Gloria In Excelsis Deo appicca il fuoco sacro alla miccia della Colombina, che, spinta da un razzo, innesca le esplosioni di mortaretti, girandole e fuochi d’artificio, accompagnati dal suono delle campane. La Colombina allora compie il viaggio di ritorno verso l’Altare Maggiore, e se tutto andrà bene il popolo - come i contadini nel passato per il raccolto - potrà sperare in un futuro di benessere e prosperità.

Anche quest’anno il tutto sarà senza pubblico, né corteo.

Giulio Aronica