
"Noi siamo malati per la caccia" hanno ammesso candidamente i due fiorentini al maresciallo Emiliano Granatelli e ai suoi uomini e donne dei Carabinieri Forestali quando li hanno colti in flagrante. I due, bracconieri professionisti erano appostati, di notte, con fucili da caccia in attesa di sparare ai cinghiali, in via delle Ballodole, una traversa di via de’ Massoni. Insomma in zona abitata, non certo in campagna.
L’aspetto più singolare dell’intera vicenda sta nel fatto che uno dei fermati ha 85 anni suonati e si era fatto la postazione su una quercia a 5-6 metri di altezza. Postazione che raggiungeva arrampicandosi come uno scoiattolo in barba all’età. Come raccontato dal comandante del Gruppo Carabinieri Forestali, Luigi Bartolozzi. L’altro era un giovincello di 68 anni L’attività dei militari è partita da un’indagine iniziata nel 2019 a seguito di segnalazioni di bracconaggio in un’area di via delle Ballodole. Dopo molti appostamenti e sopralluoghi, è stata individuata una zona dove spesso venivano trovati residui di pasturazione e qui si è concentrata l’attività. L’altra sera, alle 21.30 circa, dopo avere notato dei movimenti sospetti i militari hanno fatto scattare il blitz. Qui, appostatisi in prossimità di un capanno,hanno constatato che la porta d’ingresso era chiusa dall’interno. I militari sono entrati e hanno trovato il 68enne che imbracciava un fucile caricato con munizionamento spezzato calibro 20, le vietatissime terzarole. Il fucile risultava illegale in quanto ‘fatto in casa’ e privo di matricola. Da una feritoia il bracconiere sparava alla selvaggina ungulata, in particolare cinghiali. Ma l’uomo non era solo e i carabinieri hanno scoperto l’anziano compare a una distanza di circa 100 metri, appostato su una quercia. La persona appostata sulla pianta imbracciava un fucile Breda calibro 12 non denunciato e caricato con una munizione spezzata del tipo terzarola. Con l’avallo del pm di turno Giovanni Solinas, i militari hanno perquisito le abitazioni trovando di tutto tra cui tagliole a scatto, cosiddetta a “bocca di lupo”, per la cattura di fauna selvatica. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 2 fucili, 121 munizioni di vario calibro, sia a palla che terzarole e 4 tagliole. In accordo con la Questura, i militari hanno provveduto al ritiro cautelare di tutte le armi, munizioni e materie esplodenti detenute e denunciate, per un totale di 18 fucili, una pistola, 637 munizioni ed un coltello uso caccia. I due sono stati denunciati per molti reati di armi e venatori.